L' "Allegoria Sacra" di Giovanni Bellini, (1430 circa – Venezia, 1516)

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view post Posted on 18/1/2008, 17:09
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Angelo

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La discussione nasce qui:
http://medioevo.forumfree.net/?t=23928426

Interventi di Marco
Interventi di Flavius

Ti allego una foto (spero migliore) dell'opera di Bellini prima citata e mi unisco all'apprezzamento per quest'altro pilastro dell'arte quattrocentesca.

image



Ti ringrazio per l'immagine che ho senz'altro scaricato.
Mi pare che anche su questa cosa si potrebbe sviluppare - eventualmente, se Janus lo riterrà e se gli argomenti in ballo non sono già troppo pesanti - una discussione.
Per conto mio, forse farei bene a non propinare ulteriori provocazioni sul simbolismo. Tuttavia il dipinto è tanto bello che non resisto a :wacko: a suggerire come il disegno quadrato sul pavimento con l'albero nel mezzo richiami, almeno secondo me, il tema della Gerusalemme celeste quadrata con l'abero della vita al centro.
Ciao.


Ok, io posso dare il mio primo contributo scrivendo due parole su Bellini figlio e fratello di pittori (copia incolla dei miei appunti...)

GIOVANNI BELLINI (1432-1516) , fu il genio della famiglia e di tutta la pittura veneziana del'400, con Andrea Mantegna, il più grande pittore dell'Italia settentrionale. Fu l'inventore, insieme ad Antonello da Messina, di un nuovo modo di dipingere, non solo formale ma anche iconografico: da esso discese lo stile dell'arte veneta almeno fino al 1700. Non fu un genio precoce, ma la sua carriera propone una costante e strabiliante progressione. La sua educazione si svolse a Venezia, con il padre Jacopo ed Antonio Vivarini; un'ambiente tardogotico temperato da protoclassicismi. Da questo clima raffinato ed astratto lo distolse il fulminante incontro con Andrea Mantegna, divenuto intimo dei Bellini tanto da sposare, nel 1453, la sorella di Giovanni, Nicolosia. Andrea gli comunicò i suoi ideali umanistici: la figura ben definita plasticamente, quasi scolpita in una materia dura e tagliente, il paesaggio aspro e scheggiato. Giovanni non rispose acriticamente: abolì l'enfasi mantegnesca per l'archeologia sostituendovi il gusto per la natura ed il paesaggio; rivalutò il fattore colore che Mantegna subordinava al disegno, cercando cromie più naturali che l'aiutassero a superare, col sentimento e la comunicatività, l'austero superomismo di Mantegna
....
L'archeologia, dilagante in Mantegna, era raramente usata in Bellini: per lui la verità religiosa non doveva confrontarsi con la storia, ma con la natura. Con il veneto ci avviciniamo al momento in cui la pittura si sarebbe svincolata dalla tirannia del tema nobile ed il paesaggio sarebbe divenuto degno d'essere dipinto anche come soggetto autonomo.
....
Capitali furono gli incontri con Piero Della Francesca e Antonello da Messina...la spazialità non si manifestava solo con mezzi prospettici, ma anche cromatici, come predicava Piero: ma la sua lezione andava corretta in senso naturalistico...Antonello era più naturale e luministico, Giovanni più monumentale; comune era la base pierfrancescana.
...Bellini divenne il più straordinario pittore di paesaggio dell'Italia quattrocentesca. Vi è una serenità religiosa nelle sue descrizioni, una specie di panteistico senso divino della natura...esplorò nuovi modi di comporre ed anche in tarda età fu pittore moderno ed aperto istanze delle nuove leve.

Riguardo poi al dipinto che stiamo analizzando:
..committenti più audaci del resto, stimolavano a nuove iconografie: la cd. Allegoria Sacra degli Uffizi (prima del'500, forse del 1489) è un quadro stranissimo, da alcuni interpretato come “il Paradiso”, in effetti, una sacra conversazione vista di lato. Bellini delle chiare e solenni pale d'altare, dimostrava di poter reggere il livello anche di composizioni intellettualistiche...
..anche per lo spettatore dell'epoca non doveva essere agevole interpretare il soggetto; s'insinuava nell'arte sacra il gusto per il mistero criptico, la passione per il soggetto misterioso che si era già introdotta nei dipinti profani di commissione privata.

(PS: se la data del 1489 è giusta, abbiamo ancora ben 3 anni di medioevo :templar2: , quindi siamo pienamente in tema :perv: )


In ogni caso, mi sembra che alcuni riferimenti siano evidenti.
Uno dovrebbe essere appunto quello alla Gerusalemme celeste suggerito dal quadrato realizzato nel pavimento con al centro l'albero della vita.
Se poi i bambini sotto l'albero stanno raccogliendo dei frutti, allora il riferimento all'albero della Gerusalemme celeste dovrebbe essere ancora più confermato, dal momento che esso, se non sbaglio, secondo il testo giovanneo, porta appunto dodici frutti.
Al di fuori del recinto si trovano poi i ss. Pietro e Paolo che rappresentano la Chiesa terrena.
Il riferimento ai frutti (che sono appunto dodici = numero degli Apostoli = numero della Chiesa) mi fa pensare che l'idea che si vuol comunicare è che ciò che si trova all'interno del recinto sia riferibile alla Chiesa gloriosa, impersonata dalla donna (la Vergine) che siede sul trono.
Poi, naturalmente, esistono tanti altri elementi che, a mio parere, potrebbero essere spiegati forse con dei riferimenti biblici; ad es. il baldaccino a forma di cornucopia che si eleva sopra la Vergine.
Vorrei comunque chiedere: uno dei due santi che si incamminano verso il trono è s. Sebastiano, ma si sa chi è l'altro?
L'immagine che hai fornito rappresenta il quadro al completo?
Ciao.




 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 18/1/2008, 20:50




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Vorrei comunque chiedere: uno dei due santi che si incamminano verso il trono è s. Sebastiano, ma si sa chi è l'altro?
L'immagine che hai fornito rappresenta il quadro al completo?
Ciao.

Non ho letto niente di specifico sull'opera, ma dando un'occhiata credo si tratti del Giobbe biblico, venerato come Santo dalla Chiesa cattolica con festa il 10 maggio http://www.santiebeati.it/dettaglio/52650, che era stato già ritratto in maniera similare da Giovanni Bellini nell'omonima pala http://www.aiwaz.net/panopticon/san-giobbe...iece/gi4366c505 conservata al Museo dell'Accademia di Venezia. Un'altra possibilità sarebbe S.Paolo eremita che ha un'iconografia simile, ma non mi risultano in questo caso dipinti di Bellini (ovviamente questo non significa che non ce ne siano).
Mi pare di aver letto da qualche parte che quello che hai identificato con S.Pietro, possa in realtà essere un S.Giuseppe, ma più che notare l'assenza delle chiavi per il Principe degli apostoli, non saprei dire.
L'immagina rappresenta il quadro al completo.
A questo indirizzo puoi trovarne una versione ad alta risoluzione ma (chissà perchè poi?) parziale.
Saluti.

http://www.aiwaz.net/panopticon/bellini-giovanni/gc505p2
 
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view post Posted on 19/1/2008, 12:01

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Mi pare di aver letto da qualche parte che quello che hai identificato con S.Pietro, possa in realtà essere un S.Giuseppe, ma più che notare l'assenza delle chiavi per il Principe degli apostoli, non saprei dire.

In verità, per esprimere pareri su un'interpretazione, occorrerebbe sapere come essa è stata argomentata.
Tuttavia, se l'identificazione del personaggio in s. Giuseppe significa magari pensare che uno dei puttini sia impersonato da Gesù bambino - anche se poi, non credo (almeno per quel che ne so io) che esso sia identificabile tra gli altri -, allora questo fatto, in un dipinto di soggetto religioso, mi pare che ponga problemi davvero grossi, perché di certo non era intenzione di Bellini proporre un simpatico quadretto di vita famigliare legato alla Sacra Famiglia.
Per quanto mi riguarda, avendo consuetudine ad interpretare i simboli secondo il contesto, direi che una figura barbuta come quella che si trova accanto a s. Paolo in linea di massima, non può essere che s. Pietro.
La presenza dei due, che rappresentano la Chiesa terrena, mi pare anche sarebbe coerente con il resto di ciò che si nota nel quadro.
Sulla mancanza dell'attributo delle chiavi, piuttosto, penso che la cosa possa essere di specifico interesse.
In effetti, i cosiddetti "attributi iconografici" dei santi non sono elementi asettici, bensì, in molti casi, hanno, diciamo così, un significato pregnante.
Ovvero, le chiavi di Pietro rappresentano, almeno in termini evangelici, "le chiavi del Regno dei Cieli" (ho dato un'occhiata al libro di Cattabiani "Santi...") e mi parrebbe possibile che, nella scena rappresentata, della possibilità di aprire e chiudere il Regno dei Cieli non ce ne sia più bisogno.
Ovviamente però, penso che quanto appena azzardato dal sottoscritto andrebbe poi comunque eventualmente precisato e verificato. Insomma: potrebbe anche essere che io abbia preso anche qualche cantonata.
In ogni caso, mi sembra interessante anche un'ulteriore elemento che, spesso, è significativo nei dipinti rinascimentali.
Segnalo infatti che, mentre l'albero al centro del quadrato è rigoglioso, gli arbusti immediatamente fuori dal recinto sono secchi.
Ma cosa rappresenta il lago allora?
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 19/1/2008, 13:45




CITAZIONE
In verità, per esprimere pareri su un'interpretazione, occorrerebbe sapere come essa è stata argomentata.

Beh, semplicemente non era argomentata...comunque ho "ritrovato" la fonte. Per Gesù bambino parla di un "funebre cuscino", ma francamente non ho ben capito cosa intenda. Interessante lidentificazione del vecchio eremita curvo con S.Antonio abate (direi che può starci) mentre 'idea che a fianco a Maria possano esserci delle virtù non mi risulta una cosa frequente (o sbaglio?).

http://www.artonline.it/opera.asp?IDOpera=937

Sullo sfondo mi pare addirittura di intravedere una scena che assomiglia alla Visitazione, mentre sul lato destro è presente la Croce con alcuni resti di muraglia e sul lato sinistro un misterioso figuro di fattezze esotiche si allontana. Sull'altra sponda, oltre al pastore nella grotta, ci sono degli animali che non saprei indentificare.

 
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view post Posted on 19/1/2008, 14:43

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Interessante lidentificazione del vecchio eremita curvo con S.Antonio abate (direi che può starci)

Penso anch'io che possa starci.
Però mi chiedo: cos'ha in comune con s. Sebastiano (oltre il fatto di condividerne il succinto abbigliamento)?
Chissà: magari, se tra i vari animali che popolano la scena si trovasse un leone, si potrebbe forse pensare ad un san Girolamo.
CITAZIONE
'idea che a fianco a Maria possano esserci delle virtù non mi risulta una cosa frequente (o sbaglio?).

L'idea delle virtù insieme con Maria credo che ci possa stare anche se, francamente, mi parrebbe logico che l'autore della pagina che hai segnalato precisasse anche di quali virtù si tratta. Inoltre, se di virtù si dovesse parlare, esse, in linea di massima, dovrebbero essere le tre teologali.
Però mi chiedo: dal momento che all'interno del recinto si trovano due santi, perché non pensare ad altre due sante?
CITAZIONE
Sullo sfondo mi pare addirittura di intravedere una scena che assomiglia alla Visitazione

Già, parrebbe. Però è davvero molto piccola.
CITAZIONE
sul lato destro è presente la Croce con alcuni resti di muraglia

Sotto, in una caverna, si trova una specie di eremita o sbaglio?
CITAZIONE
sul lato sinistro un misterioso figuro di fattezze esotiche si allontana

A mio parere, quello potrebbe essere un "infedele" che, in quanto tale, si allontana; in fondo, quella zona è popolata di arbusti rinsecchiti, in probabile contrapposizione con quello che sembra un "albero della vita" nel recinto.
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 23/1/2008, 20:38




Sul catalogo degli Uffizi
http://books.google.it/books?id=z4nC6MsYbV...XpZt4#PPA194,M1

c'è una descrizione del quadro che mi ha fatto notare come, in effetti, uno degli animali sullo sfondo sia addirittura un centauro! :o:
L'autrice della pagina ribadisce l'identificazione dell'uomo sulla balaustra con S.Giuseppe ed afferma possa trattarsi di un'allegoria della passione o della redenzione.

CITAZIONE
Però mi chiedo: cos'ha in comune con s. Sebastiano (oltre il fatto di condividerne il succinto abbigliamento)?

Volevo specificare che non mi riferivo ai santi in primo piano, ma al vecchio eremita appena visibile sullo destra, nello sfondo del quadro. Non è detto che i due santi debbano avere un significato analogo, possono essere anche complementari. In ogni caso, S.Giobbe in teoria dovrebbe simboleggiare l'abbandono alla volontà di Dio, e S.Sebastiano un "difensor fide" (poi nel '400 veniva iinvocato anche come difensore dalla peste, ma non credo sia questo il caso).


CITAZIONE
Però mi chiedo: dal momento che all'interno del recinto si trovano due santi, perché non pensare ad altre due sante?

Sono d'accordo, ma chi sarebbe ad esempio la coronata? Mi verrebbe naturale associarla a S.Elisabetta d'Ungheria, manca però l'abito francescano, che non mi pare d'intravedere nemmeno sotto la veste: ci sarebbe anche S.Margherita anch'essa d'Ungheria, ma anche qui, manca l'abito domenicano. Se si trattasse di S.Elisabetta, potrebbe essere prima della vestizione ed il mantello alludere al suo andare "in incognito" a portare la carità agli affamati. Sull'altra non so che dire...non ha niente che possa farla distinguere in qualche modo!

Essendo quattro, i supposti santi, potrebbero essere allegoria delle virtù cardinali... <_< forse..
 
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view post Posted on 24/1/2008, 14:35

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Sul catalogo degli Uffizi
http://books.google.it/books?id=z4nC6MsYbV...XpZt4#PPA194,M1

c'è una descrizione del quadro che mi ha fatto notare come, in effetti, uno degli animali sullo sfondo sia addirittura un centauro!
L'autrice della pagina ribadisce l'identificazione dell'uomo sulla balaustra con S.Giuseppe ed afferma possa trattarsi di un'allegoria della passione o della redenzione.

Bellissimo il catalogo.
CITAZIONE
c'è una descrizione del quadro che mi ha fatto notare come, in effetti, uno degli animali sullo sfondo sia addirittura un centauro!

Francamente, non me ne ero accorto neppure io. Credo sia comunque assai difficile poter giudicare questi dettagli sulla base delle immagini di cui disponiamo.
CITAZIONE
L'autrice della pagina ribadisce l'identificazione dell'uomo sulla balaustra con S.Giuseppe ed afferma possa trattarsi di un'allegoria della passione o della redenzione.

Come fai a dire che si tratti di un'autrice? Io non sono riuscito a trovare il nome nel catalogo. Sai come si chiama?
Comunque, la mia personale impressione è che questi commenti si rifacciano tutti ad un'unica interpretazione, della quale, tuttavia, non saprei identificare l'autore.
CITAZIONE
In ogni caso, S.Giobbe in teoria dovrebbe simboleggiare l'abbandono alla volontà di Dio, e S.Sebastiano un "difensor fide" (poi nel '400 veniva iinvocato anche come difensore dalla peste, ma non credo sia questo il caso).

Non è che il sottoscritto sia in grado di fornire certezze, tuttavia, così, di primo acchito, se mi trovassi davanti alle immagini di S. Giobbe (presumo ci si riferisca al personaggio biblico) e S. Sebastiano mostrate assieme, mi verrebbe da pensare che si voglia esprimere principalmente un'idea di sopportazione della sofferenza. Le altre interpretazioni che aggiungi tu mi semprano un po' elaborate per essere suggerite da semplici immagini. Ovviamente, però, come in altri casi, potrei prendere una cantonata.
CITAZIONE
Sono d'accordo, ma chi sarebbe ad esempio la coronata? Mi verrebbe naturale associarla a S.Elisabetta d'Ungheria, manca però l'abito francescano, che non mi pare d'intravedere nemmeno sotto la veste: ci sarebbe anche S.Margherita anch'essa d'Ungheria, ma anche qui, manca l'abito domenicano. Se si trattasse di S.Elisabetta, potrebbe essere prima della vestizione ed il mantello alludere al suo andare "in incognito" a portare la carità agli affamati. Sull'altra non so che dire...non ha niente che possa farla distinguere in qualche modo!

Ti dirò: trovo l'immagine della santa in primo piano, così staccata da terra, quasi inquietante. Ad ogni modo, a mio parere, se si volesse darne un'interpretazione, allora mi rivolgerei a personaggi di sante per i quali si sono tramandati episodi di levitazione. La cosa, per quel che ricordo, non è affatto infrequente per i mistici medievali.
CITAZIONE
Sono d'accordo, ma chi sarebbe ad esempio la coronata? Mi verrebbe naturale associarla a S.Elisabetta d'Ungheria, manca però l'abito francescano, che non mi pare d'intravedere nemmeno sotto la veste: ci sarebbe anche S.Margherita anch'essa d'Ungheria, ma anche qui, manca l'abito domenicano. Se si trattasse di S.Elisabetta, potrebbe essere prima della vestizione ed il mantello alludere al suo andare "in incognito" a portare la carità agli affamati. Sull'altra non so che dire...non ha niente che possa farla distinguere in qualche modo!

In verità, il riferimento a S. Elisabetta d'Ungheria ed a S. Margherita d'Ungheria mi interessa tantissimo per varie ragioni che eventualmente posso chiarire.
Posso chiedere come mai ti è venuta in mente l'ipotesi di queste due sante ed a cosa fai riferimento?
Grazie sin da ora.
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 25/1/2008, 15:22




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Come fai a dire che si tratti di un'autrice? Io non sono riuscito a trovare il nome nel catalogo. Sai come si chiama?
Comunque, la mia personale impressione è che questi commenti si rifacciano tutti ad un'unica interpretazione, della quale, tuttavia, non saprei identificare l'autore.

Si chiama Gloria Fossi. E'scritto a fianco del titolo del libro, sulla pagina di Google. Costa 26 euro da Giunti, tutto sommato nemmeno tantissimo.
Per quello che riguarda le interpretazioni, le 4 proposte (il poemetto francese, l'allegoria della Resurrezione, quella della Redenzione o la rappresentazione del Paradiso) sono indicate dal catalogo in questione e da altri siti che si occupano dell'opera.
Esiste anche un libro "apposito", come per il caso di Piero della Francesca, e si chiama "La terrazza del misteoi", uscito recentemente in ristampa arricchito di novità, da farlo rinominare "la terrazza del mistero 2" (nemmeno fosse un b-movie qualunque!).

CITAZIONE
Ti dirò: trovo l'immagine della santa in primo piano, così staccata da terra, quasi inquietante. Ad ogni modo, a mio parere, se si volesse darne un'interpretazione, allora mi rivolgerei a personaggi di sante per i quali si sono tramandati episodi di levitazione. La cosa, per quel che ricordo, non è affatto infrequente per i mistici medievali.

Hai qualche esempio in mente? In effetti io dubitavo quasi della "lievitazione" della Santa, anche se avevo letto anch'io la frase in questione sul catalogo. Però, se il tuo spunto è corretto, potrebbe essere questo "l'attributo" iconografico mancante.

CITAZIONE
Posso chiedere come mai ti è venuta in mente l'ipotesi di queste due sante ed a cosa fai riferimento?

Mah, in verità ho pensato solo alle prime due sante che mi venivano in mente con la caratteristica di essere state regine. La rappresentazione poi di S.Elisabetta d'Ungheria è molto frequente in contesti francescani, ma normalmente è vestita da clarissa con uno scettro o una corona. Qui l'unico legame che potrei timidamente proporre è qualcosa a riguardo della rappresentazione della "carità" o dell'umiltà. Come S.Sebastiano, e per certi versi come Giobbe, Elisabetta aveva "abdicato" alla sua posizione sociale per meritare grazia agli occhi di Dio. Si tratta però, mi rendo conto, di un collegamento non troppo intuitivo.
 
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view post Posted on 25/1/2008, 17:10

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Esiste anche un libro "apposito", come per il caso di Piero della Francesca, e si chiama "La terrazza del misteoi", uscito recentemente in ristampa arricchito di novità, da farlo rinominare "la terrazza del mistero 2" (nemmeno fosse un b-movie qualunque!).

Ho trovato il titolo completo del testo che citi:
"La terrazza del mistero. La allegoria sacra di Giovanni Bellini. Analisi storico-filologica e interpretazione psicoanalitica"
di Magherini Graziella - Paolucci Antonio - Tempestini Anchise.
Posso dirti che, per quanto ho letto - e soprattutto ascoltato - di Antonio Paolucci, mi pare che come studioso sia rigoroso ed affidabile; per altro, l'interpretazione "psicanalitica", francamente, mi lascia molto (ma proprio molto) dubbioso.
CITAZIONE
Hai qualche esempio in mente? In effetti io dubitavo quasi della "lievitazione" della Santa, anche se avevo letto anch'io la frase in questione sul catalogo. Però, se il tuo spunto è corretto, potrebbe essere questo "l'attributo" iconografico mancante.

Per la verità, ho cercato un po' sul web e, tra le varie possibilità, mi è emersa s. Caterina da Siena, la cui iconografia ricorrente è però chiaramente quella della santa domenicana.
In ogni caso, se ci si volesse spingere ad interpretare la questione, mi verrebbe da dire che, nel caso, il tema della levitazione è essenziale nell'identificazione della santa in quanto, per il resto dell'iconografia, mi pare che gli elementi siano del tutto generici.
Quindi, aggiungerei anche che il significato logico- simbolico attribuito alla levitazione dovrebbe avere a che fare con il senso stesso del dipinto nel suo insieme.
CITAZIONE
Mah, in verità ho pensato solo alle prime due sante che mi venivano in mente con la caratteristica di essere state regine. La rappresentazione poi di S.Elisabetta d'Ungheria è molto frequente in contesti francescani, ma normalmente è vestita da clarissa con uno scettro o una corona. Qui l'unico legame che potrei timidamente proporre è qualcosa a riguardo della rappresentazione della "carità" o dell'umiltà.

Se dovessi, diciamo così, lanciare un'idea sul significato complessivo dell'allegoria, a mio parere la cosa ha a che fare con l'immagine della Chiesa militante e della Chiesa gloriosa della Gerusalemme celeste.
Per ciò che concerne s. Sebastiano e s. Giobbe, mi viene in mente che il senso del dipinto potrebbe davvero aver a che fare un'epidemia e con l'accettazione dei dolore.
Magari, tra qualche tempo, riflettendo su quanto sto per scrivere, mi pentirò per essermi inoltrato in ipotesi tanto audaci.
Tuttavia, là per là, mi verrebbe da chiedermi se qualche teologo o mistico abbia dato ad episodi di levitazione qualche significato teologico o simbolico.
Infatti la levitazione riguarda il corpo, così come lo riguardano le ferite delle malattie (s. Sebastiano e s. Giobbe).
Quanto poi alla Gerusalemme celeste stilizzata dalla pianta quadrata e dall'albero al centro, lì gli eletti si riuniranno appunto dopo la Resurrezione dei corpi ed il Giudizio finale.
Non vorrei essermi lanciato troppo in là con l'interpretazione, ma, rileggendo il tutto, non mi sembra di aver scritto cose particolarmente "gravi" ;) :rolleyes:
CITAZIONE
Mah, in verità ho pensato solo alle prime due sante che mi venivano in mente con la caratteristica di essere state regine. La rappresentazione poi di S.Elisabetta d'Ungheria è molto frequente in contesti francescani, ma normalmente è vestita da clarissa con uno scettro o una corona.

Per caso hai in mente qualche esempio di s. Elisabetta d'Ungheria e s. Margherita d'Ungheria raffigurate assieme?
Nel caso, potresti indicarmelo?
Te lo chiedo perché, a mio personalissimo parere, s. Elisabbetta d'Ungheria e s. Margherita d'Ungheria sono raffigurate in questo dipinto:
image
da:
http://medioevo.forumfree.net/?t=7234478
Aehm, è un'immagine un po' piccolina, ma se credi posso mostrarne una più grande.
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 21/2/2008, 11:55




CITAZIONE
Posso dirti che, per quanto ho letto - e soprattutto ascoltato - di Antonio Paolucci, mi pare che come studioso sia rigoroso ed affidabile; per altro, l'interpretazione "psicanalitica", francamente, mi lascia molto (ma proprio molto) dubbioso.

Si..diciamo che la psicologia, in un contesto di fortissimi valori ed in una società piramidale e tradizionale come quella medievale, non ha molte probabilità di arricchire le analisi. A mio parere, in generale, sarebbe utile ed interessante (al di là dei tanti "come si viveva nel...") una psicologia comparativista (se si dice così), per aiutare, specie gli storici nuovi, a calarsi in un mondo apparentemente simile ma in realtà molto differente. Questo è un'altro discorso, comunque.

CITAZIONE
Per la verità, ho cercato un po' sul web e, tra le varie possibilità, mi è emersa s. Caterina da Siena, la cui iconografia ricorrente è però chiaramente quella della santa domenicana.
In ogni caso, se ci si volesse spingere ad interpretare la questione, mi verrebbe da dire che, nel caso, il tema della levitazione è essenziale nell'identificazione della santa in quanto, per il resto dell'iconografia, mi pare che gli elementi siano del tutto generici.

Hai qualche notizia in più sugli episodi con protagonista S.Caterina? Si trattava di una Santa molto nota al tempo, quindi l'idea potrebbe essere non peregrina.
Che te ne sembra dell'idea che possano essere la personificazione di qualche virtù? A me non pare usuale in un autore del'400 ma vista la datazione, e visto che c'è la fondata idea che il dipinto possa essere la rappresentazione visiva di un poemetto, l'idea andrebbe comunque presa in considerazione.

CITAZIONE
Aehm, è un'immagine un po' piccolina, ma se credi posso mostrarne una più grande.

Eh beh... :B): se vuoi che la veda, direi di sì :perv:
Saluti.
 
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view post Posted on 21/2/2008, 14:46

Stupor Mundi

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Hai qualche notizia in più sugli episodi con protagonista S.Caterina? Si trattava di una Santa molto nota al tempo, quindi l'idea potrebbe essere non peregrina.

S. Caterina da Siena è la santa del famoso "matrimonio mistico" con il Cristo. Dopo tale sposalizio le rimase l'anello che, tuttavia, non mi pare sia visibile nel dipinto ( forse troppo piccolo?)
Il corpo di santa Caterina, tra l'altro, rimase integro dopo la morte; rimane comunque il fatto che, almeno per quel che ne so io, la tipica iconografia di santa Caterina da Siena è quella della monaca domenicana.
CITAZIONE
Eh beh... se vuoi che la veda, direi di sì

Ho inserito l'immagine grandicella qui:
http://digidownload.libero.it/valdamer/Pieve.jpg
suggerirei eventualmente di scaricare l'immagine sul proprio computer in quanto credo che la rimuoverò dal mio sito tra breve tempo.
Ciao.
P.s Tra l'alto, quest'ultima immagine riguarda un'iconografia che mi interessa per varie ragioni. Ringrazierei sin da ora chi potesse fornire informazioni in proposito.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 22/2/2008, 11:32




CITAZIONE
Ho inserito l'immagine grandicella qui:

L'ho scaricata, in effetti si vede molto meglio. E' interessante..in che contesto si trova? Sei riuscito ad identificare l'oggetto che ha in mano?

Tornando all'allegoria sacra, conosco discretamente il personaggio di S.Caterina, ed ho avuto la possibilità di leggere, seppur non integralmente anche alcuni suoi scritti. La chiesa di S.Maria sopra Minerva a Roma, ha al suo interno una sorta di "mostra stabile" sulla santa e sui suoi attributi principali..in effetti si tratta solo di un paio di cartelloni che i volenterosi frati hanno posto in fondo alla chiesa dove S.Caterina fu sepolta: tuttavia erano veramente zeppi d'informazioni ben più che agiografiche. Purtroppo non ebbi la possibilità di fotografarli ed anzi, li dovetti anche leggere piuttosto velocemente. Non ricordo però episodi di "lievitazione", mentre lo sposalizio mistico ritorna, direi in maniera quasi ossessiva, specie nella pittura del secondo '500.
 
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view post Posted on 22/2/2008, 11:54
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Angelo

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P.s Tra l'alto, quest'ultima immagine riguarda un'iconografia che mi interessa per varie ragioni. Ringrazierei sin da ora chi potesse fornire informazioni in proposito.

Scaricata anch'io ... cosa ti interessa di preciso?
 
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view post Posted on 22/2/2008, 14:09

Stupor Mundi

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L'ho scaricata, in effetti si vede molto meglio. E' interessante..in che contesto si trova? Sei riuscito ad identificare l'oggetto che ha in mano?

Dovrebbe trattarsi di un pezzo di pane. Tale appare in una delle varie iconografie ricorrenti di santa Elisabetta d'Ungheria.
CITAZIONE
cosa ti interessa di preciso?

Una delle cose che mi interesserebbero è, per esempio, sapere se qualcuno conosce qualche altra iconografia di s. Elisabetta d'Ungheria assieme all'altra santa coronata.
Semmai, se si pensa di approfondire la cosa e ritenete che questo vi interessi, il tema potrebbe forse essere anche dibattuto a parte.
CITAZIONE
Tornando all'allegoria sacra, conosco discretamente il personaggio di S.Caterina, ed ho avuto la possibilità di leggere, seppur non integralmente anche alcuni suoi scritti. La chiesa di S.Maria sopra Minerva a Roma, ha al suo interno una sorta di "mostra stabile" sulla santa e sui suoi attributi principali..in effetti si tratta solo di un paio di cartelloni che i volenterosi frati hanno posto in fondo alla chiesa dove S.Caterina fu sepolta: tuttavia erano veramente zeppi d'informazioni ben più che agiografiche. Purtroppo non ebbi la possibilità di fotografarli ed anzi, li dovetti anche leggere piuttosto velocemente. Non ricordo però episodi di "lievitazione", mentre lo sposalizio mistico ritorna, direi in maniera quasi ossessiva, specie nella pittura del secondo '500.

Ti dirò: non è che io abbia fatto ricerche particolari: semplicemente ho trovato questa pagina ove si citava santa Caterina:
http://www.tanogabo.it/Religione/Santa_Caterina_Siena.htm
Il suo corpo conosce la levitazione (= si solleva in aria), e rimane incorruttibile dopo la morte.
Quindi, in effetti, per quel che ne so io, la santa presente nell'Allegoria potrebbe anche non essere santa Caterina da Siena. Non saprei proporne altre, però.
Di certo, qualsiasi santa sia, mi pare che il fatto di rappresentarla durante la levitazione intenda indicare qualcosa di preciso che dovrebbe avere connessioni con il significato complessivo del dipinto.
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 3/4/2008, 12:06




Riapro questo topic solo per aggiungere che m'è capitato di leggere di episodi di lievitazione anche a proposito di S.Maria egiziaca. C'è una chiesa a Napoli che conserva un ciclo seicentesco a lei dedicato, che potrebbe suggerire anche delle somiglianze con il modo in cui viene rappresentata la donna di Bellini: tuttavia, devo sottolineare anche come in realtà, tutte le rappresentazioni coeve alla nostra, la rappresentano in condizioni "simili" a quelle della Maddalena tradizionale nella sua vita eremitica: con capelli lunghissimi bianchi, vestita di pochi stracci, o addirittura nuda coperata solo dei suoi capelli. Rappresentazioni più elaborate nelle vesti, mi paiono partire dai famosi episodi di Tintoretto che sono posteriori a Bellini di un secolo. Mi sembrava comunque utile fare questa segnalazione casomai in futuro ci venisse in mente qualcosa d'altro.
Saluti.
 
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15 replies since 18/1/2008, 17:09   2019 views
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