Il battistero di San Giovanni in Fonte, Napoli

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MarcoSupersonic
view post Posted on 13/2/2010, 14:26




Apro finalmente questa discussione, a più di un mese dalla mia visita al battistero napoletano, oggi annesso alla basilica di Santa Restituta, anch'essa "fagocitata" come cappella laterale del duomo di Napoli. Speravo di trovare un pò di bibliografia sui mosaici, davvero molto interessanti, e "strillati" come i più antichi d'occidente (ma io credo che i più antichi siano comunque a Santa Costanza a Roma). Non avendo trovato nulla nella mia biblioteca, né su internet, non posso aggiungere altro. Tra l'altro, le foto non sono uscite benissimo, per cui, volendo fare un'analisi iconografica, ho dovuto ritrovare il foglietto che mi hanno dato all'ingresso (fortuna che non butto mai niente! ;) ); oggettivamente non è molto chiaro (fotocopia di fotocopia...) ma almeno ci si può provare.
L'idea comunque, è che l'edificio sia databile al tempo del vescovo Severo (362-408); tra le absidiole di Santa Costanza ed il mosaico di Santa Pudenziana, per restare ad opere già discusse su questo forum. Ma non mancano storici che hanno posticipato la fondazione del battistero di un secolo ed oltre. Non mi sono noti paralleli con opere paleocristiane della zona, che del resto conosco poco. Sarebbe interessante cercare di azzardare qualche riferimento stilistico ed iconografico: io comincio col pubblicare le foto, in attesa di qualche commento.

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Saluti
 
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view post Posted on 13/2/2010, 15:53

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Salve.
Un primo commento possibile penso potrebbe riguardare il fatto che i quatto animali nei "pennacchi" (ma in realtà non sono pennacchi veri e propri) non tengono tra le zampe (e le mani) i libri degli evangelisti.
Questo dovrebbe significare che per l'intero ambiente è sottolineato il connotato simbolico di Gerusalemme celeste (che non per nulla ha pianta quadrangolare), in quanto gli animali sono quelli del Tetramorfo citati dall'Apocalisse.I quattro animali privi di libro si trovano, almeno per quel che ne so io, in opere non successive al V secolo come questa (Galla Placidia a Ravenna): www.geometriefluide.com/foto/PIC116O.jpg
e questa (stessa epoca di Galla Placidia, all'incirca): http://spazioinwind.libero.it/iconografia/...ioanteprima.htm
Una successiva nota si potrebbe esprimere sull'importanza del simbolismo solare, per evidenziare il quale, ai lati delle finestre, sia qui http://img502.imageshack.us/img502/8619/74547678.jpg , che (forse) qui: http://img246.imageshack.us/img246/6935/34462986.jpg e certamente qui (Galla Placidia): http://foto.comuni-italia.it/albums/userpi...a_-_Mosaici.jpg si trovano personaggi acclamenti.
Ciao.
 
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shoanen
view post Posted on 14/2/2010, 21:02




Salve a tutti,
che animale è quello sopra la croce?
E' possibile che sia un uccello con il corpo da serpente?
Purtroppo non riesco a vederlo bene.
grazie
ciao
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 16/2/2010, 14:48




CITAZIONE
Un primo commento possibile penso potrebbe riguardare il fatto che i quatto animali nei "pennacchi" (ma in realtà non sono pennacchi veri e propri) non tengono tra le zampe (e le mani) i libri degli evangelisti.

Ottima osservazione, è proprio così. Andando a fare un confronto proprio col mausoleo di Galla Placidia e con Santa Pudenziana, ovvero due opere grossomodo coeve (al netto delle varie oscillazioni delle datazioni proposte), mi sembra di notare – confrontando ad esempio i leoni – una maggiore propensione al naturalismo nella figura napoletana. Anche la figura umana (che ritengo personalmente di altissima qualità), pur nelle linee semplificate, o forse ancor di più in esse, ha un aspetto monumentale ed una saldezza di squadro, che mi farebbero pensare quasi ad esempi d'età costantiniana. Anche il disegno delle palme è abbastanza naturale, ed il nimbo di Cristo, che mi pare non crucisignato, è altro sintomo d'antichità. Nelle narrazioni di miracoli, invece, le semplificazioni ed i caratteri espressionistici aumentano (grandi occhi, linee rigide ed espressive), anche se la mancanza di cicli narrativi negli altri esempi di questo periodo, rende difficile un confronto. Viene quasi automatico però spostarsi dall'età costantiniana verso quel momento teodosiano di cui parla anche la Andaloro, il che ci porterebbe all'ultimo decennio del IV sec., in ottimo accordo con la cronologia severiana, e con l'osservazione che facevi tu sopra.
Per quel che concerne l'impianto generale, al di là della ricchezza dell'ornamentazione fitomorfa, mi colpisce l'organizzazione della volta con questi grandi tendaggi, tanto curati e ricchi cromaticamente, quanto rigidi nella loro linea. So che sono stati tirati in ballo influssi africani, mi chiedevo se a qualcuno venisse in mente qualcosa di più preciso.
Per quel che riguarda la lettura iconografica, come al solito faccio un passo indietro: però ho trovato qualche riga scritta sempre dalla Andaloro, che vi propongo: “Il piano iconografico rivela impianti non canonici ma sperimentali; il livello simbolico sembra procedere secondo un duplice binario: escatologico nella cupola, analogico nelle scene allusive all'acqua della salvezza, in armonia con la funzione dell'edificio che è un battistero.”

CITAZIONE
Una successiva nota si potrebbe esprimere sull'importanza del simbolismo solare

Potrebbe essere: a Napoli però i personaggi, più che acclamare, mi pare porgano corone (si tratta dunque di martiri). Poi hai notato quel quadratino giallo ai lati del martire di sinistra? Sembra una quasi "finta" finestra, anche se nel caso me ne sarebbe ignoto il senso...

CITAZIONE
che animale è quello sopra la croce?

Mi chiedo anch'io di cosa si tratti: c'è la mano dell'Eterno Padre che porge la corona e qualcos'altro, ad occhio mi parrebbe un nastro, ma non ne sono del tutto sicuro[QUOTE]

Saluti
 
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view post Posted on 16/2/2010, 19:32

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pur nelle linee semplificate, o forse ancor di più in esse, ha un aspetto monumentale ed una saldezza di squadro, che mi farebbero pensare quasi ad esempi d'età costantiniana. Anche il disegno delle palme è abbastanza naturale, ed il nimbo di Cristo, che mi pare non crucisignato, è altro sintomo d'antichità. Nelle narrazioni di miracoli, invece, le semplificazioni ed i caratteri espressionistici aumentano (grandi occhi, linee rigide ed espressive), anche se la mancanza di cicli narrativi negli altri esempi di questo periodo, rende difficile un confronto. Viene quasi automatico però spostarsi dall'età costantiniana verso quel momento teodosiano di cui parla anche la Andaloro, il che ci porterebbe all'ultimo decennio del IV sec., in ottimo accordo con la cronologia severiana, e con l'osservazione che facevi tu sopra.

Per quel che posso dire - come sai, il campo stilistico non è il mio forte -, mi sembra che le tue considerazioni sulla dimensione naturalistica dei mosaici napoletani siano senz'altro appropriate.
A questo naturalismo aggiungerei poi un certo sfarzo ed una certa esuberanza nei particolari dell'ambientazione per la quale, tuttavia, non saprei proporre confronti; magari tu saprai orientarti più di me in proposito.
Da questo punto di vista, mi pare si possa citare lo sviluppo e la magnificenza dei tendaggi che, volendo andare sicuramente oltre le mie capacità interpretative, oso dire che mi ricorda un gusto vagamente "ellenistico". Come dicevo, però, non saprei documentare meglio le mie affermazioni.
Piuttosto, sempre dal punto di vista del tendaggio, si può forse citare quello infinitamente più "elementare" e "rattrapito" che si trova in San Vitale a Ravenna http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...aik_ravenna.jpg .
Tanto poi per restare in tema, segnalo che solitamente il tendaggio allude a ciò che nasconde il Mistero a chi vive nella realtà terrena e quindi al cielo (velum-velare, caelum - celare).
CITAZIONE
Potrebbe essere: a Napoli però i personaggi, più che acclamare, mi pare porgano corone (si tratta dunque di martiri). Poi hai notato quel quadratino giallo ai lati del martire di sinistra? Sembra una quasi "finta" finestra, anche se nel caso me ne sarebbe ignoto il senso...

Sì, è vero: porgono corone. Ad ogni modo, almeno per la situazione di Galla Placidia a Ravenna, l'acclamazione della luce proveniente dalle finestre da parte dei santi ai due lati è frutto di un'interpretazione che direi diffusa.
Non riesco poi a capire cosa rappresenti il quadratino giallo a sinistra di uno dei martiri ed il particolare è effettivamente interessante.
CITAZIONE
che animale è quello sopra la croce?

Stai parlando dell'uccello che si trova nella corona verde intorno al cielo stellato perpendicolarmente sopra la croce?
Nel caso, effettivamente, la cosa mi parrebbe suggestiva perché l'animale sembrerebbe proprio una fenice con tanto di "nimbo" solare (es. : www.duepassinelmistero.com/Fen-pa1.jpg ).
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 17/2/2010, 11:48




CITAZIONE
Sì, è vero: porgono corone. Ad ogni modo, almeno per la situazione di Galla Placidia a Ravenna, l'acclamazione della luce proveniente dalle finestre da parte dei santi ai due lati è frutto di un'interpretazione che direi diffusa.
Non riesco poi a capire cosa rappresenti il quadratino giallo a sinistra di uno dei martiri ed il particolare è effettivamente interessante

Si, infatti per il mausoleo mi sembra senz'altro condivisibile, ignoro però se il gesto di acclamazione e quello di porgere corone siano per così dire "intercambiabili" (cosa che potrebbe anche essere).
Per quel che riguarda il quadratino, è presente in entrambi i lati superstiti, una volta in corrispondenza del martire di sinistra, una volta in corrispondenza di quello di destra. Sembra realmente una finestra (addiritttura in prospettiva), ho cercato di fare qualcosa di meglio con le foto, non è che abbia capito molto di più però...

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CITAZIONE
Stai parlando dell'uccello che si trova nella corona verde intorno al cielo stellato perpendicolarmente sopra la croce?
Nel caso, effettivamente, la cosa mi parrebbe suggestiva perché l'animale sembrerebbe proprio una fenice con tanto di "nimbo" solare (es. : www.duepassinelmistero.com/Fen-pa1.jpg ).
Ciao.

Ah, allora parlavamo di due cose diverse!! L'uccello è certamente una fenice, pensavo fosse indicato anche nella descrizione cartacea (nella guida in loco era evidenziato), per questo ho mancato di sottolinearlo! Io invece mi riferivo a quella sorta di nastro nella mano divina.

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PS Chissà perché, l'anteprima dell'immagine della fenice non la mostra, se cliccate sopra la scritta "image", però esce!
Saluti
 
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view post Posted on 17/2/2010, 14:57

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Per quel che riguarda il quadratino, è presente in entrambi i lati superstiti, una volta in corrispondenza del martire di sinistra, una volta in corrispondenza di quello di destra. Sembra realmente una finestra (addiritttura in prospettiva), ho cercato di fare qualcosa di meglio con le foto, non è che abbia capito molto di più però...

Soprattutto mi pare difficile spiegare la ragione di tali "finestre". Tra l'altro, una di esse parrebbe mostrare una sorta di cielo giallo che, almeno per quel che mi sembra, non trova spiegazione.
A proposito: trovi sia fuori luogo il riferimento ad un gusto vagamente ellenistico della composizione?
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 18/2/2010, 20:56




CITAZIONE
Soprattutto mi pare difficile spiegare la ragione di tali "finestre". Tra l'altro, una di esse parrebbe mostrare una sorta di cielo giallo che, almeno per quel che mi sembra, non trova spiegazione

Beh, considerando che lo sfondo dietro ai martiri è azzurro...non poteva essere azzurro anche il cielo :P Poi solo in una, nell'altra - se ci fai caso - c'è una parte gialla, una sorta di mezzaluna verde, e poi l'azzurro!! :ph34r: Non vorrei avventurarmi in un campo non mio, ma non posso fare a meno di notare quantomeno che nella resa delle coppie di martiri si è scelto di enfatizzare notevolmente il rapporto con la luce: le ombre portate, nettamente delineate, parlano chiaro in proposito. Tra l'altro, mi sarei aspettato di vederle "calibrate" sulla finestra (quella reale) come fonte di luce, invece i martiri sembrano ricevere luce una volta, entrambi da fonte posta in mezzo a loro, l'altra da fonte (anzi, fonti: perché in questo caso sarebbero 2) posta all'esterno, o quantomeno all'estremo del loro scomparto. Boh? :blink: Però mi pare molto interessante...

CITAZIONE
A proposito: trovi sia fuori luogo il riferimento ad un gusto vagamente ellenistico della composizione?

Mah, dipende molto da cosa intendiamo per questo termine, il cui significato mi è ancora un attimino ambiguo. Se parliamo di un certo naturalismo "esuberante", di una sorta di di gusto "teatrale" per illusionismi, e soprattutto di figure costruite per via di colore, potremmo esserci. Mi pare però che fosse stata Ermelinda a dire che non si può parlare d'ellenismo vero e proprio per questo periodo in cui un certo modo di fare pittura corrispondeva ad un linguaggio "vivo" e non ad un riferimento "colto" al passato. Del resto, vicino a certi elementi che riportano all'antico, ne esistono altri già "espressionisti" in senso medievale, almeno a mio modo di vedere, che fanno capire che l'antico sta passando in qualcosa d'altro...non so se mi sono spiegato bene, ma del resto, quando non posso appoggiarmi alle pezze di nessun saggio critico, restano solo le mie risorse, che come spesso detto, più si avvicinano all'arte classica più sono scarsine :cry:

Per i confronti, m'era venuta in mente l'antica decorazione di Santa Costanza (quella perduta, ma nota da disegni): però è tutt'altra cosa www.the-goldenrule.name/Dionysus_Costanza_Dome.htm E' indubbio che qualche confronto possa essere proposto con il sacello di Santa Matrona a Santa Maria Capua Vetere, ma le foto che ho trovato non mi consentono di dire molto di più (del resto, temo che la decorazione superstite non sia molto di più di quel che ho intravisto). Ad averlo conosciuto prima, peraltro, avrei potuto visitarlo, visto che per S. Prisco sono passato... :(

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view post Posted on 19/2/2010, 13:55

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Mi pare però che fosse stata Ermelinda a dire che non si può parlare d'ellenismo vero e proprio per questo periodo in cui un certo modo di fare pittura corrispondeva ad un linguaggio "vivo" e non ad un riferimento "colto" al passato. Del resto, vicino a certi elementi che riportano all'antico, ne esistono altri già "espressionisti" in senso medievale, almeno a mio modo di vedere, che fanno capire che l'antico sta passando in qualcosa d'altro...non so se mi sono spiegato bene, ma del resto, quando non posso appoggiarmi alle pezze di nessun saggio critico, restano solo le mie risorse, che come spesso detto, più si avvicinano all'arte classica più sono scarsine

Certamente non mi permetto di entrare in un campo, quello stilistico, nel quale ben poco riesco ad orizzontarmi.
Per altro, direi che, per quanto riguarda l'ellenismo, se esso poteva considerarsi espressione di una sensibilità ancora viva nel VI secolo (mi pare che Ermelinda si riferisse a questo), allora a maggior ragione se ne potrebbe parlare per opere eseguite più di un secolo prima come quelle napoletane.
Ad ogni modo, come dicevo, non sono in grado di portare confronti in proposito, per cui, in effetti, il mio discorso rimane piuttosto campato per aria.
CITAZIONE
Per i confronti, m'era venuta in mente l'antica decorazione di Santa Costanza (quella perduta, ma nota da disegni): però è tutt'altra cosa www.the-goldenrule.name/Dionysus_Costanza_Dome.htm

Davvero bella questa pagina sulle decorazioni antiche di S.Costanza; anche sorprendente, per la verità. Mi sembra infatti che i mosaici rimasti sono profondamente diversi da quelli andati perduti (forse però quelli rimasti sono più antichi?).
CITAZIONE
Santa Matrona a Santa Maria Capua Vetere

Non conoscevo l'esistenza di questo sacello e ti ringrazio per la segnalazione.
Mi pare che similitudini si possono senz'altro trovare nelle forme dei quattro animali; per quanto riguarda invece la decorazione delle volte, essa mi sembra più composta e "convenzionale" rispetto a quella napoletana.
Solo impressioni, naturalmente; nulla di più.
Ciao.
 
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shoanen
view post Posted on 19/2/2010, 17:11




Salve a tutti,
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Ah, allora parlavamo di due cose diverse!! L'uccello è certamente una fenice, pensavo fosse indicato anche nella descrizione cartacea (nella guida in loco era evidenziato), per questo ho mancato di sottolinearlo!

Perdonami non riuscivo ad ingrandire l'immagine, ora mi è chiaro.
CITAZIONE
Nel caso, effettivamente, la cosa mi parrebbe suggestiva

concordo, ma il simbolismo rimane quello della rinascita o constatato che ha un nimbo dorato assume un ulteriore simbolismo?
CITAZIONE
Io invece mi riferivo a quella sorta di nastro nella mano divina.

scusami ma non riesco a capire a quale immagine ti riferisci perchè ho difficoltà ad aprire le foto.
ciao
 
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view post Posted on 21/2/2010, 20:50

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concordo, ma il simbolismo rimane quello della rinascita o constatato che ha un nimbo dorato assume un ulteriore simbolismo?

La fenice risorge grazie ai raggi solari, quindi, ovviamente, il nimbo dorato rimanda primariamente al sole; es.: www.duepassinelmistero.com/Fen-pal.htm
Tuttavia, poiché la fenice, secondo il Fisiologo (e gli altri bestiari) rappresenta il Cristo Salvatore con riferimento al passo evangelico "Posso deporre la mia anima, per poi riprenderla una seconda volta" http://kidslink.bo.cnr.it/irrsaeer/bestiar...slat/fenix.html , allora, probabilmente, assimilare simbolicamente il nimbo dorato della fenice a quello del Salvatore non mi pare sia fuori luogo.
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 22/2/2010, 00:37




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Per altro, direi che, per quanto riguarda l'ellenismo, se esso poteva considerarsi espressione di una sensibilità ancora viva nel VI secolo (mi pare che Ermelinda si riferisse a questo), allora a maggior ragione se ne potrebbe parlare per opere eseguite più di un secolo prima come quelle napoletane.
Ad ogni modo, come dicevo, non sono in grado di portare confronti in proposito, per cui, in effetti, il mio discorso rimane piuttosto campato per aria.

Vabbè, in ogni caso stiamo questionando sulla terminologia, sulla sostanza più o meno ci troviamo...

CITAZIONE
Davvero bella questa pagina sulle decorazioni antiche di S.Costanza; anche sorprendente, per la verità. Mi sembra infatti che i mosaici rimasti sono profondamente diversi da quelli andati perduti (forse però quelli rimasti sono più antichi?).

Anche se da una rapida occhiata al "filo conduttore" mi pare vagamente delirante quel sito è pieno zeppo di foto e situazioni interessanti...
Su Santa Costanza sarebbe da aprire una discussione vera e propria: si tratterebbe di temi dell'antico testamento, anche piuttosto rari...e da quel che mi ricordo, Matthiae li considerava contemporanei a quelli dell'ambulacro. Ma quanto si può capire dal disegno di Francesco de Hollanda? Da quel che ho letto, già nel sec. XVI, erano così rovinati che varie scene furono equivocate...addirittura pare che in molti avessero travisato il tema, scambiandoli per pagani; tant'è che la rotonda era nota come "Tempio di Bacco", e questo dovrebbe essere uno dei motivi che portò alla loro distruzione. Tuttavia, la situazione non mi è chiarissima e non ho avuto ancora tempo di approfondirla...

CITAZIONE
scusami ma non riesco a capire a quale immagine ti riferisci perchè ho difficoltà ad aprire le foto.

Link diretto, prova questo!
http://img341.imageshack.us/img341/7500/pa...attisterona.jpg

Saluti
 
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view post Posted on 22/2/2010, 16:15

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Santa Costanza sarebbe da aprire una discussione vera e propria: si tratterebbe di temi dell'antico testamento, anche piuttosto rari...e da quel che mi ricordo, Matthiae li considerava contemporanei a quelli dell'ambulacro. Ma quanto si può capire dal disegno di Francesco de Hollanda? Da quel che ho letto, già nel sec. XVI, erano così rovinati che varie scene furono equivocate...addirittura pare che in molti avessero travisato il tema, scambiandoli per pagani; tant'è che la rotonda era nota come "Tempio di Bacco", e questo dovrebbe essere uno dei motivi che portò alla loro distruzione. Tuttavia, la situazione non mi è chiarissima e non ho avuto ancora tempo di approfondirla...

Dopo ciò che hai indicato, effettivamente, il tono dei disegni sembra davvero molto tardo-rinascimentale. O magari potrebbe essere che, all'inverso, durante il rinascimento ci si sia ispirati ad immagini come quelle.
Mi sembra poi di capire che la posizione delle rappresentazioni del Vecchio Testamento sulla cupola fosse in connessione con quelle del Nuovo Testamento andate perdute; mi chiedo tuttavia che senso abbia potuto avere il disporre scene come quelle nella cupola - che, solitamente, simbolizza il "cielo" della chiesa - ove erano - credo- poco visibili?
Tra l'altro parrebbe che il tema dell'acqua abbia una rilevanza notevole; perché?
E soprattutto, a questo punto, cosa poteva essere rappresentato nel muro perpendicolare della navata?
Inoltre, nonostante l'opinione di Matthiae, la sensazione di una profonda differenza anche cronologica tra i mosaici che erano nella cupola e quelli tuttora esistenti negli ambulacri rimane.
Mi rendo poi conto di aver posto quasi esclusivamente domande per le quali, presumo, le risposte siano parecchio difficili. Per altro, come dicevo, non conoscevo l'esistenza delle immagini di quei mosaici che mi sembrano soprendenti da molti punti di vista.
Ciao.
 
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MarcoSupersonic
view post Posted on 24/2/2010, 22:40




CITAZIONE
Dopo ciò che hai indicato, effettivamente, il tono dei disegni sembra davvero molto tardo-rinascimentale. O magari potrebbe essere che, all'inverso, durante il rinascimento ci si sia ispirati ad immagini come quelle.

Mah, da quel che ne so meglio fidarsi poco dei disegnatori rinascimentali, che tendevano ad adattare, talvolta in maniera estrema, ciò che vedevano al loro gusto. Dal punto di vista stilistico non sono quasi mai affidabili.

CITAZIONE
Mi sembra poi di capire che la posizione delle rappresentazioni del Vecchio Testamento sulla cupola fosse in connessione con quelle del Nuovo Testamento andate perdute; mi chiedo tuttavia che senso abbia potuto avere il disporre scene come quelle nella cupola - che, solitamente, simbolizza il "cielo" della chiesa - ove erano - credo- poco visibili?

CITAZIONE
E soprattutto, a questo punto, cosa poteva essere rappresentato nel muro perpendicolare della navata?
Inoltre, nonostante l'opinione di Matthiae, la sensazione di una profonda differenza anche cronologica tra i mosaici che erano nella cupola e quelli tuttora esistenti negli ambulacri rimane.

Non mi pare di aver letto che esistessero anche scene del Nuovo Testamento perdute, almeno per quanto noto dalle fonti. Appena possibile però, controllerò. Da quel che dice Matthiae, le figurazioni "narrative" furono poste a livello della cupola perché quello era l'unico posto "luminoso", laddove i mosaici dell'ambulacro erano (e sono) quasi in ombra. Argomento un pò deboluccio, ma tant'è. Nel muro perpendicolare della navata vi erano incrostazioni marmoree: dovrebbe sopravviverne ancora qualche lacerto.
Per quel che riguarda la datazioni, tieni conto che esiste il post quem dell'erezione del mausoleo che - indipendentemente dall'essere o meno quello di Costantina - fu realizzato in età costantiniana, probabilmente verso il 340.
Comunque, qual'ora ti andasse di approfondire senza aspettare le calende greche (ovvero che abbia il tempo di procurarmi il materiale io) ti segnalo questi due libri: il primo è quello che ho consultato io, dove si vedono ben riprodotti i disegni di cui ti ho parlato. Il secondo, dovrebbe contenere l'intero regesto delle testimonianze su Santa Costanza.
M. Andaloro - L' orizzonte tardo antico e le nuove immagini vol.1 - Jaka Book, 2006
Adele Anna Amadio - I mosaici di S. Costanza. disegni, incisioni e documenti dal XV al XIX secolo - De Luca (Roma), 1986.

Saluti.
 
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view post Posted on 25/2/2010, 14:49

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Non mi pare di aver letto che esistessero anche scene del Nuovo Testamento perdute, almeno per quanto noto dalle fonti. Appena possibile però, controllerò.

Nella pagina web che hai indicato, nella prima citazione (Ancient Mosaics, Ling, 1998, p. 106, “Wall and Vault Mosaics”) si parla di subjects from the New Testament e, in particolare, the healing of the centurion.
CITAZIONE
Da quel che dice Matthiae, le figurazioni "narrative" furono poste a livello della cupola perché quello era l'unico posto "luminoso", laddove i mosaici dell'ambulacro erano (e sono) quasi in ombra. Argomento un pò deboluccio, ma tant'è. Nel muro perpendicolare della navata vi erano incrostazioni marmoree: dovrebbe sopravviverne ancora qualche lacerto.

Sì, come tu dici, l'argomento di Matthiae sembra proprio deboluccio, anche se faccio un po' fatica a pensare a qualche ragione più convincente.
Molto interessante poi, a mio parere, la presenza di resti di marmi presenti lungo i muri verticali. Direi che la cosa ricorda abbastanza un modo di decorare gli ambienti che aveva a che fare con una sensibilità ancora abbastanza pagana (anche se, ovviamente, applicazioni di marmi si trovano in diverse basiliche paleocristiane e bizantine).
CITAZIONE
Comunque, qual'ora ti andasse di approfondire senza aspettare le calende greche (ovvero che abbia il tempo di procurarmi il materiale io) ti segnalo questi due libri: il primo è quello che ho consultato io, dove si vedono ben riprodotti i disegni di cui ti ho parlato. Il secondo, dovrebbe contenere l'intero regesto delle testimonianze su Santa Costanza.
M. Andaloro - L' orizzonte tardo antico e le nuove immagini vol.1 - Jaka Book, 2006
Adele Anna Amadio - I mosaici di S. Costanza. disegni, incisioni e documenti dal XV al XIX secolo - De Luca (Roma), 1986

Grazie per le indicazioni. Che giudizio dai del libro pubblicato dalla Jaca Book? Dal titolo sembrerebbe intrigante.
Ciao.
 
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