In hoc signo: la croce ed il sogno di Costantino, Forse un origine astronomica? La costellazione del Cigno (e il "segno celeste" di Adriano: Antinoo)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/7/2011, 15:27
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Sempre a proposito degli allineamenti più antichi, volevo fare alcune considerazioni su quello del 1 gennaio 542 aC. Ho provato a visualizzare in uno schema quello che poteva vedere in cielo un uomo dell'antichità ..
Oltre a quanto riportato più sopra riguardoil possibile sovrapporsi del "colle di Giano" con il "punto di Giano", ovvero uno deipunti in cui il sole sorge/tramonta ai due solstizi, volevo mettere in evidenza anche l'eventuale (sono naturalmente ipotesi non dimostrabili) ruolo dei due pianeti in allineamento più "stretto": Giove e Saturno ...

jpg



A voler ben vedere, anche su questo la mitologia romana sembrerebbe in qualche modo "descrivere" qualosa di simile..

http://it.wikipedia.org/wiki/Saturno_%28divinit%C3%A0%29 , la fonte dovrebbe essere Ovidio ..

Secondo la tradizione romana, quando Saturno fu spodestato dal figlio Giove, fu da questi esiliato in Ausonia in Italia e quivi accolto amichevolmente dal dio Giano avrebbe poi fondato le mitologiche città saturnie. Insegnò l'agricoltura alle genti del luogo. Per i suoi molti meriti avrebbe ricevuto una parte del regno di Giano, cui conferì anche il dono della preveggenza. Avrebbe inoltre generato "Picus", primo re del Lazio.

In altri termini, all'origine della dinastia dei re laziali ci sarebbe proprio Saturno, fermatosi in Lazio dopo esser stato spodestato da Giove .. e per giunta ospite presso il dio Giano! La "foto" dell'allineamento celeste! :blink:
 
Web  Top
view post Posted on 3/7/2011, 19:08
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Anora una precisazione sull'allineamento appena preso in esame: quello del primo gennaio del 542 aC

Questo passo tratto da un testo di Julius Evola può spiegare meglio il ruolo della costellazione dell'Aquila a fianco dell'allineamento indicato ..

http://lagrandedea.forumfree.it/?t=51215373
www.centrostudilaruna.it/simbolismodellaquila.html

In Roma antica l’aquila risulta avvolta in una particolare luce. Nel rito dell’apoteosi imperiale romana il volo di un’aquila dalla pira funeraria simboleggiava il trapasso allo stato di “dio” dell’anima dell’imperatore morto.
Era, inoltre, tradizione classica che colui, su cui si posasse l’aquila fosse predestinato da Zeus ad alti destini o alla regalità. Ma era parimenti tradizione classica, e poi specificamente romana, che l’aquila fosse segno di vittoria.


Dal corpo dell'imperatore "usciva" un'aquila che volava via ma viceversa dentro al sovrano stesso tale aquila "entrava" al momento dell'investitura regale!

www.centrostudilaruna.it/simbolismodellaquila.html

La decursio, cui ora si è accennato, era la corsa di truppe, di cavalieri e di capi intorno alla pira dell’imperatore, sulla quale essi gittavano le ricompense ricevute per il loro valore. Anche in questo rito si cela un significato profondo. Era credenza aria e romana, che nei capi fosse la vera forza decisiva per la vittoria; cioè, non tanto nei capi come persona, quanto nell’elemento sovrannaturale, “olimpico” ad essi attribuito. Per questo, nella cerimonia romana del trionfo il duce vincitore assumeva i simboli del dio olimpico, di Jupiter, e al tempio di questo dio andava a rimettere i lauri della vittoria, volendo con ciò esprimere il vero autore della vittoria, ben distinto dalla sua parte semplicemente umana. Nella decursio avveniva una “remissione” analoga: i soldati e i capi restituivano le ricompense che ricordavano il loro coraggio e la loro forza vincitrice all’imperatore come a colui che, nella sua potenzialità “olimpica”, ora sul punto di liberarsi e di transumanarsi, ne era stato la vera origine.

Era quindi il dio stesso ad "entrare" ed uscire" dal sovrano sotto forma di aquila..

jpg



Ritornando all'allineamento del 542, a questo punto l'Aquila non starebbe lì nel cielo come "evocazione" dell'apparizione a Tarquinio il Prisco e a sua moglie Thanaquil:rappresenterebbe invece qualcosa di più universale ed evidente: il momento della discesa divina sul sovrano .. la sua "incoronazionne da parte degli dei"!

Edited by Janus (Ale) - 4/7/2011, 09:24
 
Web  Top
view post Posted on 5/7/2011, 10:38
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Sempre a riguardo di quest'ultimo allineamento, segnalo come proprio la congiunzione Giove-Saturno sia stato ritenuto all'origine anche di un altro "nuovo re" ...

www.scribd.com/doc/22576927/ARCHEOASTRONOMIA-LIGUSTICA2

Posto che la stella che “...sorge da Giacobbe ...” (Nm 21,17) e la Stella di Davide sembrano identificabili con la triplice congiunzione apparente di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci durante l’anno 7 a. C.

... con tanto di rimando ad un testo specifico sull'argomento!

De Cesaris G. (2001), Congiunzioni Giove-Saturno e Storia Giudaico-Cristiana, Keybooks, Guidonia Montecelio (RM)

Dunque l'attesa del Messia sarebbe stata confermata in cielo proprio dal nostro "avvicendamento" tra Giove e Saturno, che qui addirittura si "sovrappongono"!

Delle tre congiunzioni, significativa in particolare la seconda perché va a cadere in un altro "luogo di Giano": l'equinozio d'autunno!

il fatto che la seconda di queste tre congiunzioni del 7 a. C. si sia verificata nel mese di settembre, quindi mentre il Sole cominciava a sorgere nella Vergine all’equinozio di autunno (De Cesaris 2001, p. 324);
 
Web  Top
view post Posted on 7/7/2011, 17:03
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Devo riconoscere che questa discussione mi sta portando lontano ..
Non saprei davvero se ciò che sto trovando può in qualche modo essere tutto intercollegabile ma ammetto che più vado avanti e più rimanco stupito dalle coincidenze! :blink:

Per prima cosa . cercando nel web mi sono reso conto che le congiunzioni tra Saturno e Giove (verificatesi anche negli anni di tutti gli allineamenti presi in considerazione: battaglia di Costantino del 312 dC, spostamento del "Natale" al 25 dicembre nel 332 dC, visione di Servio Tullio nel 542 aC e "deificazione di Antinoo" al ritorno dell'imperatore Adriano a Roma nel 133 dC)
In tutti questi eventi c'é un filo in comune: abbiamo un poderoso allineamento di pianeti in coincidenza o poche settimane prima di una congiunzione Saturno Giove.

http://it.wikipedia.org/wiki/Congiunzione_%28astrologia%29

Si potrebbe quindi dire che questi allineamenti sono un'anticipazione della congiunzione tra i due suddetti pianeti, nonché un "accrescitivo" ma anche un modo per arricchire il significato astronomico dell'imminente congiunzione!

C'é infatti da dire che la congiunzione Saturno-Giove non é un fenomento di per sè molto inusuale: si verifica infatti circa ogni vent'anni venendo ospitata con regolarità in tre aree diverse dello zodiaco: una "primaverile" (ariete, toro, gemelli ..), una autunnale (vergine, scorpione, bilancia) ed una invernale (sagittario, capricorno, Acquario ecc.)
Avremo quindi un ciclo "ternario" composto da tre congiunzioni, per un totale di circa 60 anni. Per esempio potremmo avere una congiunzione "invernale" nel Capricorno, una "autunnale" nella Vergine e poi una "primaverile" nel Toro (come di verificò dal 662 al 622 aC), il ciclo poi ricomincia dopo altri vent'anni con il successivo segno invernale, il Capricorno, poi vent'anni dopo ancora la Vergine e dopo altri 20 di nuovo il Toro .. e poi di nuovo da capo! ;)

Sull'importanza enorme delle congiunzione tra Giove e Saturno sto scoprendo qualunque cosa: era una pratica astrologica diffusa un po' ovunque ed importantissima!

La teoria delle congiunzioni Giove-Saturno tra Tardo Antico e Alto Medioevo
http://amsdottorato.cib.unibo.it/571/

Risulta infatti fuor di dubbio che proprio l'arrivo del Messia (secondo fonti giudaiche) sarebbe coinciso con una di queste congiunzioni, ospitata nel segno "invernale" dei Pesci!

www.mariadinazareth.it/Re%20Magi/stella%20di%20Betlemme.htm

Nel dicembre del 1603 il celebre Keplero, uno dei padri dell'astronomia moderna, osserva da Praga la luminosissima congiunzione (l'avvicinamento, cioè) di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci. Keplero, con certi suoi calcoli, stabilisce che lo stesso fenomeno (che provoca una luce intensa e vistosa nel cielo stellato) deve essersi verificato anche nel 7 a.C. Lo stesso astronomo scopre poi un antico commentario alla Scrittura del rabbino Abarbanel che ricorda come, secondo una credenza degli ebrei, il Messia sarebbe apparso proprio quando, nella costellazione dei Pesci, Giove e Saturno avessero unito la loro luce. Pochi diedero qualche peso a queste scoperte di Keplero: prima di tutto perché la critica non aveva ancora stabilito con certezza che Gesù era nato prima della data tradizionale. Quel 7 a.C., dunque, non "impressionava". E poi anche perché l'astronomo univa troppo volentieri ai risultati scientifici le divagazioni mistiche.

Oltre due secoli dopo, lo studioso danese Munter scopre e decifra un commentario ebraico medievale al libro di Daniele, proprio quello delle "settanta settimane". Munter prova con quell'antico testo che ancora nel Medio Evo per alcuni dotti giudei la congiunzione Giove-Saturno nella costellazione dei Pesci era uno dei "segni" che dovevano accompagnare la nascita del Messia. Si ha così una riprova della credenza giudaica segnalata da Keplero che, con le "date" di Giacobbe e di daniele, può avere alimentato l'attesa ebraica del primo secolo.


http://xoomer.virgilio.it/ikthys/stella.htm

Nel 1925, venne pubblicato il Calendario stellare di Sippar, una tavoletta in terracotta con scrittura in cuneiforme, proveniente, appunto, dall'antica città di Sippar, sull'Eufrate, dove aveva sede un'importante scuola di astrologia babilonese.
Dal Calendario risulta prevista, proprio per il 7 a.C., la triplice congiunzione nel segno dei Pesci, di Giove con Saturno, il 29 maggio, il 1° ottobre e il 5 dicembre.
Secondo la simbologia babilonese, Giove è il pianeta dei dominatori del mondo, Saturno il pianeta protettore di Israele, mentre la costellazione dei Pesci è il segno della fine dei tempi, dell'inizio, cioè, dell'era messianica.
Nel 1603, Keplero ebbe modo di osservare da Praga la luminosissima congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci. Sulla base di calcoli matematici, egli stabilì che lo stesso fenomeno doveva essersi manifestato nel 7 a.C.
Due antichi commentari ebraici alla Scrittura (uno, quello di Abarbanel, scoperto dallo stesso Keplero, l'altro, risalente al medio evo, scoperto dal danese Munter), peraltro, testimoniano la costante credenza ebraica secondo cui il Messia sarebbe apparso quando, nella costellazione dei Pesci, Giove e Saturno avessero unito la loro luce.


Ecco ciò che vide Keplero ...
www.sciencephoto.com/media/364285/view

V7000271-Kepler_s_planetary_conjunction,_1603-SPL



Quesro concorda con la tradizione medievale ...

Secondo la tradizione medievale
- La religione degli ebrei in una congiunzione di Giove e Saturno
- L'Islam è una congiunzione di Giove con Venere
- Il cristianesimo in una congiunzione di Giove e Mercurio
- E l'Anticristo in una congiunzione di Giove e della Luna


... e, tanto per dire, quando di é verificata una congiunzione Giove-Mercurio?
Proprio nell'allineamento del 332 dC (anche questo "anticipa di pochi mesi la congiunzione "messianica" di Giove Saturno) che come dicevo in precedenza sembra fatto apposta per celebrare la fondazione della Basilica della Natività di Betlemme e la contemporanea istituzione della festa del Natale al 25 dicembre!

332wc



C'é però da dire che come si vede da questi articoli probabilmente queste tradizioni affondano in epoca molto antecedente rispetto al Medioevo .. quantomeno all'età romana ...

E' proprio approfondendo la storia di uno dei "teorici" quattrocenteschi dell'allineamento Giove-Saturno che mi imbatto in Abrabanel
http://en.wikipedia.org/wiki/Isaac_Abrabanel

.. sentite cosa scrive:
www.vbm-torah.org/archive/salt-bereishit/08-7vayish.htm

Abarbanel sostiene che questa tradizione nasce dalla considerazione Giuseppe della storia antica di Roma. Giuseppe Flavio scrive che dopo la morte di Yaakov in Egitto, i suoi figli andarono a Canaan per seppellirlo e furono attaccati dagli eserciti di Edom. Ma i fratelli hanno sopraffatto loro aggressori e addirittura catturarono Tzefo, nipote di Esaù (vedi Bereishit 36:11), e ha portato lui ei suoi uomini con sé in Egitto. Ma Tzefo ei suoi uomini sono fuggiti a Cartagine, dove divenne un grande generale e la guerra ha portato Cartagine contro i Kittim in Italia. In seguito ha tradito il regno africano e si unì alla Kittim in Italia, che crhim come loro re. Secondo Giuseppe Flavio, Tzefo è stato rinominato Janus, un nome diverso per il pianeta Saturno che queste persone adorato in quel momento. (Oggi, Janus è il nome di una delle lune di Saturno, ma è anche il nome di un dio della mitologia romana). Abarbanel registra alcuni conti dicendo che durante il suo regno Giano costruì le famose città di Genova e Palermo, un tempo capitale della Sicilia. (Si riporta anche la leggenda romana secondo cui Saturno che fuggito in Italia divenne il primo re del paese, sostenendo che ci si riferisce sempre a Tzefo.)

Come prima cosa bisogna precisare un errore: qui non si parla di Giuseppe Flavio ma di Giuseppe ben Gorion, autore altomedievale (X secolo) del Josippon
http://en.wikipedia.org/wiki/Josippon#Joseph_ben_Gorion
http://books.google.it/books?id=LvPPkxj242...epage&q&f=false

Ciò però non diminuisce comunque il mio stupore: uno dei teorici dell'allineamento "messianico" Giove-Saturno per la nascita del Messia a Betlemme .. mi va a citare proprio ciò che avevo descitto riguardo all'allineamento Giove-Saturno del 542 aC, quello della visione di Servio Tullio! C'é stata forse una "riscrittura storica" in base a certi fenomeni astrologici?

jpg




Abbiamo quindi visto che nel medioevo più profondo autori ebraici tramandavano ancora la storia della tribù degli Edomiti o Idumei .. ovvero (sullo stile della "riscrittura storica" virgiliana che vedeva nei troiani di Enea gli antenati dei fondatori di Roma), all'origine della cità di roma .. dei fondatori di origine ebraica strettamente imparentati con Abramo!!

http://it.wikipedia.org/wiki/Idumei#cite_ref-5

Ma la cosa risale a molto prima del medioevo, se in piena età romana ..

www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=45&letter=E
Nel Midrash Tanhuma Bereshit, Adriano è chiamato "il re di Edom."

.. il termine é fortemente dispregiativo, e stupisce davvero che:

- venga riservato proprio ad Adriano, altro protagonista insieme ad Antinoo degli allineamenti qui presi in considerazione
- Midrash Tanhuma Bereshit sarebbe databile al V secolo dC: appena dopo l'età di Costantino!

www.nostreradici.it/letteratura_rabbinica.htm

Nel V sec. vive in Palestina il famoso haggadista Rabbi Tanhuma bar Abba, che iniziò la raccolta sistematica e la presentazione letteraria della haggadah. Sotto il suo nome è nota la grande collezione omiletica che copre tutto il Pentateuco, seguendo le divisioni in pericopi della lettura liturgica settimanale.

La presenza di Adriano in realtà é facilmente spiegabile con la guerra giudaica da lui messa in atto .. con annessa successiva crudele repressione!

Però .. occhio ancora una volta ai Messia!! Chi era il capo della rivolta dei giudei?
http://it.wikipedia.org/wiki/Bar_Kochba

Simon bar Kokheba - Nel 132 si autoproclamò Messia, mettendosi a capo dell'ultima rivolta ebraica contro l'Impero Romano. Dopo la sconfitta di quella ribellione, i sacerdoti ebrei lo chiamarono Bar Koseba, ossia "il figlio della menzogna".

Meno di due anni dopo ... ecco puntuale l'allineamento messianico Giove-Saturno!
19/01/134 dC ... e segue di soli tre mesi l'allineamento che avrebbe celebrato la "deificazione" di Antinoo!! Ecco perché ebrei e cristiani ce l'avevano con Adriano .. aveva usato il loro stesso linguaggio anche sull'avvento del Messia!
Aveva in pratica identificato il suo amante omosessuale con il vero Messia, facendo ovviamente saltare i nervi a chi il Messia lo aveva già avuto (i cristiani) ed a chi ancora lo aspettava (gli ebrei, in questo caso davvero "cornuti e mazziati!! :rolleyes: )



h2oo

Edited by Janus (Ale) - 7/7/2011, 20:07
 
Web  Top
view post Posted on 8/7/2011, 15:48
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ogni volta mi ripropongo di fare un po' d'ordine un questo, ed ogni volta trovo cose nuove! :P

Riguardo all'origine mitica di Roma, ho idea che la teoria "troiana" dell'Eneide e quella "giudaica" siano in qualche modo legate .. probabilmente sono due versioni di una stessa leggenda..

Anche perché i punti i comune sono notevoli:

Ma Tzefo ei suoi uomini sono fuggiti a Cartagine, dove divenne un grande generale e la guerra ha portato Cartagine contro i Kittim in Italia.

.. ed anche Enea si rifugiò a Cartagine presso la regina Didone, per poi venire nel Lazio ed incominciare effettivamente un periodo di guerre! Dove troverebbe origine questa leggenda?

http://it.wikipedia.org/wiki/Fondazione_di_Roma#cite_note-1

Nel V secolo a.C. i Greci crearono quindi probabilmente la leggenda della fondazione di Roma da parte di Enea: Dionigi di Alicarnasso ci riporta il racconto di Ellanico di Lesbo e di Damaste di Sigeo che avevano preso a modello le altre fondazioni di città greche attribuite agli eroi omerici. Viene anche inventata un'eroina troiana che avrebbe dato il suo nome alla nuova città ("Rome").

La presenza di raffigurazioni del mito di Enea su oggetti rinvenuti in centri etruschi tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C. ha fatto ipotizzare in alternativa che il mito si sia sviluppato in quest'epoca in Etruria.


Notate bene gli anni! E' il periodo nel quale a roma governa un re Etrusco: il nostro già citato Tarquinio il Prisco: quello dell'apparizione dell'aquila!
http://it.wikipedia.org/wiki/Sette_re_di_R...._-_579_a.C..29

E' possibile quindi che la leggenda dell'origine troiana di Roma sia stata importata nel Lazio proprio dagli Etruschi ...

E non finisce qui! Da dove di riteneva provenissero gli Etruschi? Proprio dall'Anatolia, una parte dell'attuale Turchia non distante da quella che oggi si ritiene essere la città di Troia!

http://it.wikipedia.org/wiki/Civilt%C3%A0_etrusca

Sull'origine e provenienza etrusca è fiorita una notevole letteratura, non solo storica e archeologica. Le notizie che ci provengono da fonti storiche sono infatti piuttosto discordanti. Fino agli anni 1970 si riteneva che gli etruschi provenissero dall'Asia minore, spinti sulle coste italiane in seguito ad una carestia (Erodoto, Storie, I, par. 94).[3]

Secondo una tradizione lidia riferita dallo storico greco Erodoto del V secolo a.C. (Storie, I, 94), gli Etruschi proverrebbero dalla Lidia (attuale Turchia anatolica meridionale), salpati dal porto di Smirne a seguito di una carestia.

Anzi .. a dar fede ai moderni studi sul DNA .. sarebbe davvero così!!

Un contributo, peraltro non risolutivo, alla problematica delle origini degli Etruschi ci viene anche dalla genetica delle popolazioni.

Nel 2004 il Prof. Guido Barbujani del dipartimento di biologia dell'Università di Ferrara ha analizzato il DNA di alcuni scheletri provenienti da tombe etrusche dislocate in varie zone dell'antica Etruria. Dallo studio è emerso che il DNA degli antichi etruschi sarebbe abbastanza simile a quello degli attuali abitanti dell'Anatolia, mentre non risulterebbero particolari affinità con quello dell'attuale popolazione delle zone d'Italia che furono abitate dagli Etruschi.

Nel 2007, una equipe guidata dal Prof. Antonio Torroni dell'Università di Pavia ha raffrontato il DNA degli abitanti viventi da almeno tre generazioni nei centri di Murlo, Volterra e della Valle del Casentino con quello di altre popolazioni italiane ed estere[10]. Dalla comparazione è emerso che il codice genetico degli individui di Murlo, Volterra e del Casentino è molto più simile a quello degli abitanti del Medio Oriente ed in particolare dei Palestinesi e dei Siriani.

Un altro studio condotto dall'equipe del Prof. Paolo Ajmone Maran dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha analizzato il DNA dei bovini toscani (di razza Chianina e Maremmana), che è risultato geneticamente simile a quelli dei bovini dell'Anatolia


Le due leggende sull'origine di Roma: quella su Enea e quella sugli ebrei di Edom trarrebbe dunque comune origine in Medio Oriente!

Per la cronaca, anche la stessa Cartagine, rifugio sia di Enea che dei discendenti di Esaù secondo alcune fonti avrebbe un'origine mediorientale:
http://it.wikipedia.org/wiki/Cartagine

La città è collocata sul lato orientale del Lago di Tunisi. Secondo una leggenda romana, fu fondata nell'814 a.C. da coloni fenici provenienti da Tiro guidati da Elissa (la regina Didone).

Tiro per la cronaca é nell'attuale Libano, al confine con Israele!
http://it.wikipedia.org/wiki/Tiro_%28citt%C3%A0%29
 
Web  Top
view post Posted on 12/7/2011, 10:52
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ciao a tutti! Provo a tirare un po' le somme di quanto é emerso finora, ne approfitto anche per ringraziare gli utenti della nostra pagina di facebook per i "mi piace" che ci hanno elargito! ;)

Tutti gli allineamenti qui presi in considerazione possono essere considerati delle "congiunzioni planetarie", vista la "vicinanza" tra i pianeti più "importanti" (in astrologia si considera come congiunzione un allineamento tra due corpi celesti purché essi siano vicini tra di loro per meno di tre gradi di azimut)
Altro requisito fondamentale é che tali pianeti occupino (magari anche con un maggiore azimut) la stessa costellazione zodiacale, cosa che puntualmente si verifica negli esempi da noi presi in considerazione..

La disciplina astrologica della divinazione delle congiunzioni astrali, diffusissima tra medioevo e rinascimento sembra meno utilizzata nell'antichità. Nonostante questo, non credo si possa concordarte con Pico della Mirandola quando sostiene che essa fosse ignota a Greci e soprattutto (per i nostri interessi) Romani.

http://web.unife.it/cdl/castelli/rivista/c...96/bertozzi.pdf

Si tratta di capire, argomenta Pico, da quale autorità abbiano tratto origine le dottrine congiunzionistiche: questo, in sostanza, è il problema fondamentale. «Infatti nessuno degli antichi ha mai fatto dipendere i grandi eventi del mondo da quelle che costoro chiamano grandi congiunzioni; non ne parla Firmico Materno, benché infaticabile indagatore di cose astrologiche... non lo stesso Tolomeo; e di tali testimonianze, a loro più o meno note, useremo contro di loro» . Infatti, Tolomeo (Tetrabiblos, Libro II) attribuisce le grandi vicende del mondo alle eclissi (congiunzioni e opposizioni) del Sole e della Luna. L’efficacia dei due luminari, afferma Pico, è universalmente ammessa in termini di rifrazione della luce solare, mentre non si può attribuire alcuna potenza causale agli altri astri. Dunque, Tolomeo non parla di grandi congiunzioni astrali. Sono stati i commentatori arabi, seguiti dai latini, che hanno voluto fraintendere alcuni luoghi del Centiloquium (attribuito a Tolomeo) male interpretando il termine synodos, riferito esclusivamente all’incontro del Sole e della Luna e non ad altre congiunzioni astrali

Quanto detto é in parte vero perché in effetti non mi risulta che i Greci attribuissero particolare importanza alle congiunzioni tra pianeti, ma lo stesso non vale per Roma, come si legge qui ..

http://www.valkyrieastrology.com/Makeover/...ology.htm#_ftn6

il libro di Berosso, il Babyloniaca, conteneva una sezione di astrologia che si credeva risalire circa al 280 aC, ma solo frammenti sono stati recuperati. Curiosamente, l'unico paragrafo relativo alla astrologia che è sopravvissuto è stato parafrasato dallo scrittore romano, Seneca, dove in un passaggio relativo alle teorie platoniche e stoiche, ha affermato che i grandi periodi della storia erano separati da congiunzioni planetarie. Berosso ha affermato che, quando tutti e sette i pianeti erano in Capricorno il mondo viene distrutto dall'acqua e quando sono tutti in Cancro è consumato dal fuoco. Questa dichiarazione astrologica fu associata con la storia romana da Plinio, che credeva che la profezia si stesse realizzando quando il Vesuvio è esploso nel 79 dC e dallo storico ebreo, Giuseppe Flavio, che ha sostenuto ha confermato il diluvio di Noè.

Effettivamente, questa teoria delle congiunzioni planetarie sembra arrivare a Roma non attraverso la Grecia di Tolomeo ma dal Medio Oriente: dalla Caldea (Babilonia, da dove proveniva appunto Berosso http://it.wikipedia.org/wiki/Berosso ) e dalla Giudea di Giuseppe Flavio (come abbiamo visto, proprio agli ebrei erano attribuite le teorie sulla congiunzione "messianica" di Giove e Saturno)

Anche a livello cronologico, tutto farebbe pensare che questa disciplina astrologica delle congiunzioni Giove-Saturno sia divenuta "di moda" a Roma più o meno negli anni della nascita di Cristo o poco dopo .. forse proprio per opera delle prime comunità cristiane nella capitale!

Resterebbe quindi fuori da spiegare, fuori questo intervallo (ammesso ovviamente che non si tratti di un caso) l'allineamento Giove - Saturno del 1 gennaio 542 aC guarda caso appena dopo i Saturnali http://it.wikipedia.org/wiki/Saturnali , in relazione soprattutto alla leggenda della visione del sovrano romano-etrusco Tarquinio il Prisco e della moglie Thanaquil (l'aquila che sul colle di Giano toglie e rimette il cappello al futuro re). Il tutto ha strane assonanze, come dicevo più sopra, con la leggenda dell'esilio del dio Saturno (spodestato da Giove) ed esiliato proprio nel Lazio presso la corte del re Giano. A mio parere qui non entra in scena l'astrologia romana classica ma quella (molto meno conosciuta) degli etruschi che (come dicevo pochi giorni fa) avevano secondo gli antichi (e secondo parte dei moderni, anche considerando i recenti studi sul DNA un'origine mediorientale!)

jpg



Lasciando quindi da parte l'astrologia estrusca e gli eventi più remoti, i Romani si sono in seguito "appoggiati" sull'astrologia più classica: quella dei Greci, probabilmente tralasciando lo studio delle congiunzioni planetarie almeno fino all'età imperiale.

Venendo quindi all'allineamento del 133 dC, pochi anni dopo il "segno celeste" (una supernova) che accompagnò la morte di Antinoo, amante dell'imperatore Adriano, mi sto convincendo che esso possa effettivamente costituire il primo esempio "pagano" di congiunzione Giove-Saturno "astrologizzata" ( dico "pagano" perché quello precedente, con Cristo che nasce quando Giove e Saturno brillano nei Pesci, é al 100% appartenente all'astrologia giudaica) Qui invece tutto il simbolismo é "imperiale" e romano .. anche se son quasi sicuro che i "destinatari" di questa "propaganda astrologica" fossero in ogni caso gli ebrei e non i Romani stessi (per i quali il "segno" della deificazione di Antinoo c'era già stato con l'esplosione della supernova tre anni prima!)

h2oo



Come infatti avevo scritto qualche pagina addietro, in quegli anni Adriano stava per portare l'offensiva finale nella Guerra Giudaica contro il "nuovo (autoproclamato) Messia" Simon Bar Kokheba "figlio della stella" (quindi .. parliamo ancora della tradizione astrologica ebraica che ricercava il suo Messia nella congiunzione celeste tra Saturno e Giove, proprio come per la stella di Betlemme un secolo prima)

Di conseguenza, il capo della rivolta giudaica aveva approfittato di un imminente allineamento Giove - Saturno per proclamarsi vero Messia e liberare Israele!

L'allineamento del 132 dC non é altro che la contro-interpretazione di Adriano per far capire agli ebrei che non c'é nessun Messia tra i Giudei, ma che anzi la congiunzione Saturno-Giove si riferiva ad un Messia romano: Antinoo!
E non é infatti un caso che proprio Adriano faccia consacrare a Betlemme, dove la tradizione riteneva si trovasse la grotta del primo Messia (Cristo) un boschetto sacro dedicato ad Ammone-Antinoo!
Doveva esser chiaro che né Cristo né (tanto meno) Simon Bar Kokheba erano il Messia .. e che anzi quest'ultimo era identificabile col suo amante deificato! :ph34r: Mi incazzerei anch'io! :blink:

Questo naturalmente spiega anche il fatto che spesso l'iconografia del dio Antinoo abbia finito spesso per avere inglobare attributi cristiani, come é evidente in questa immagine ..

abantinous65



A questo punto, diventa più facile capire il collegamento tra l'allineamento del 132 dC di Adriano e quelli dell'epoca di Costantino: col tempo la figura del dio Antinoo, non solo a causa del simbolismo "messianico" che in essa era implicito, ma anche (come documentato negli antichi testi) per il paragone immorale e blasfemo tra il Messia-Cristo e lo pseudo Messia Antinoo, ritenuto (come omosessuale) un simbolo del vizio e del peccato dei pagani!

cignotram2qp7



Costantino nel 312 dC quindi, alla vigilia della battaglia con il rivale Massenzio, aveva bisogno di un "segno" celeste a lui favorevole. Ciò che però si presentava in cielo era la fotocopia di quanto aveva visto quasi duecento anni prima il pagano più blasfemo di tutti, capace di deificare il simbolo del peccato e di sovrapporne gli attributi con queli del Cristo.
Non un granché come "segno celeste"! :P

Ecco allora la genialata: inserire nel "segno celeste" anche la costellazione del Cigno che, vista la sua forma a croce (il cigno vene più tardi anche chiamato "Croce del Nord") o meglio "a Chi", la lettera greca "X" che originava il Chrismon, il monogramma "Chi-Ro" ("XP" in greco) che rappresentava le iniziale di Cristo ..

220px-Chirho.svg



.. il tutto come dire: "sopra ai viziosi dei pagani, ora c'é la Croce di Cristo"! E per questo adotta il Chrismon come nuovo simbolo delle legioni!


A questo punto, il simbolismo astrologico della congiunzione planetaria tra Saturno e Giove é conosciuto da tutti a Roma: le fonti ormai lo citano spessissimo!
Dopo la vittoria di Costantino, questo simbolismo astronomico é stato "sdoganato": non é più né una prerogativa degli ebrei né tanto mento dei "viziosi" pagani. E' un segno celeste che ha già preannunciato una vittoria ... e durante il regno di Costantino verrà nuovamente utilizzato sempre in chiave propagandistica!

Siamo nel 332 dC e, come dicevo qualche pagina addietro, siamo negli anni in cui venne ultimanta la realizzazione (al posto del boschetto di Ammone-Antinoo, tanto per chiudere i conti arretrati) a Betlemme della Basilica della Natività
Siamo negli anni appena successivi al consiglio di Nicea e cominciano a "cristallizzarsi" i dogmi del cristianesimo (e del cattolicesimo in particolare). Proprio pochi mesi dopo verrà ufficializzato (guarda caso negli anni successivi alla realizzazione della Basilica della Natività) lo spostamento della festa del Natale dal 6 gennaio al 25 dicembre, guarda caso "in casa di Saturno", cioé dove un tempo i pagani celebravano i Saturnali http://it.wikipedia.org/wiki/Saturnali

Approfittando dell'ennesima congiunzione tra Saturno e Giove, ecco un "segno celeste" che sembra fatto apposta per propagandare questi cambiamenti: un "nuovo sole" che "nasce" da dentro alla Vergine (intesa come costellazione), con Saturno e Giove (e tanti altri pianeti, oltretutto) a confermare che stiamo parlando del Messia!

332wc

 
Web  Top
view post Posted on 19/7/2011, 10:44
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ciao a tutti! Ho iniziato a leggere "In hoc vinces", il libro nato dal topic che ha ispirato questa discussione: ho letto solo i primi capitoli ma mi ha già dato un bel po' di spunti!

Incomincio con una "illuminazione": leggendo le prime pagine del libro mi sono reso conto di un particolare molto significativo .. Elena e Antinoo erano compatrioti! venivano entrambi dalla Bitinia
http://it.wikipedia.org/wiki/Bitinia

La zona é quella vicina a Costantinopoli e nelle immediate vicinanze della Città di Nicea, dove Costantino stesso celebrò il famoso Concilio..
http://it.wikipedia.org/wiki/Primo_concilio_di_Nicea

In particolare Elena proveniva da Altinova ..
http://en.wikipedia.org/wiki/Helenopolis
http://en.wikipedia.org/wiki/Alt%C4%B1nova
http://it.wikipedia.org/wiki/Flavia_Giulia...ef-harbus12_1-0

Mentre Antinoo pare venisse da Bolu ..
http://en.wikipedia.org/wiki/Bolu
http://en.wikipedia.org/wiki/Antinous

Per far capire la vicinanza, guardate questa mappa ..

bitinia



Dunque ... i punti in comune tra Antinoo ed Elena sono notevoli!
Entrambi vengono dalla Bitinia, entrambi incontrano casualmente un imperatore ed entrambi diventano il suo amante! Naturalmente, e vale ancora una volta per tutti e due, la cosa non é "ufficiale" in quanto per ragioni di stato sia Adriano (e questo é ovvio! ;) ) che Costanzo Cloro (il padre di Costantino) avevano (o si faranno nel corso degli anni) la propria "famiglia ufficiale"!

Non é un'analogia da poco: Antinoo ed Elena sono probabilmente gli unici due Bitini ad aver "sfondato" e fatto carriera. Inevitabile che il paragone tra i due in qualche modo si ponesse e che Costantino stesso fosse visto da qualcuno (o magari si ritenesse lui stesso per qualche periodo) un "nuovo Antinoo"!
Più facile però che fossero i detrattori ad appiccicargli addosso questo scomodo paragone, anche perché a questo punto abbiamo maggiori elementi per interpretare il segno celeste della battaglia di Ponte Milvio..

In cielo, prima della battaglia del 312 si poteva vedere lo stesso "cielo" che aveva celebrato la morte e l'assunzione tra gli dei di Antinoo .. come poteva interpretare la cosa il "nuovo Antinoo" Costantino: come un segno favorevole o di disgrazia?

Probabilmente Massenzio ed i nemici di Costantino potevano tranquillamente vederla come un'anticipazione della futura morte del figlio di Elena...

.. Costantino però poteva "girare la frittata" e calcare la mano sulla deificazione, sull'assunzione in cielo di un nuovo dio!
Ma chi veniva deificato con quel segno celeste? Lui stesso? troppo prematuro (ci arriverà nel corso degli anni, visto che é appurato il tentativo di mostrarsi negli anni successivi come una personificazione di Cristo in terra)
Il "nuovo dio" che Costantino voleva celebrare era quindi il Dio dei cristiani, di cui si faceva il paladino e che effettivamente proprio grazie al suo appoggio in pochi anni passerà dalle persecuzioni alla religione di stato! E la "croce" del Cigno stava lì a testimoniarlo! ^_^

Detta anche oggi la mia sparata ( :P ) riporto qui sotto alcune considerazioni volanti su alcuni passi di "In Hoc Vinces", giusto per esprimere le mie "impressioni a caldo"!

Nel libro si sottolinea (già nel titolo) che in origine la dizione esatta non fu "Con questo segno vincerai" ma semplicemente "con questo vincerai"
Il "segno" sarebbe un'aggiunta più tarda: fino a quando non ho finito il libro non posso capire con chiarezza il valore di questa differenza, però trovo significativo anche l'uso del termine "segno".
Non é solo un simbolo, é anche un "segno" dello zodiaco o più in generale una costellazione! Quindi .. "sotto questa costellazione vincerai" mi parrebbe comunque un motto più che plausibile! ;)

Riguardo alle fonti che hanno documentato l'apparizione del "segno" a Costantino, a pag. 36 e seguenti si discute sull'attendibilità di Lattanzio e di Eusebio di Cesarea.
In particolare di Eusebio non convincono due aspetti:

- il "segno" si sarebbe verificato in pieno giorno
- prima (anche molti giorni o mesi prima) ci sarebbe stato il "segno", solo dopo, la notte prima della battaglia, ci sarebbe stato un "sogno chiarificatore"

Sul primo punto, penso anche io ci sia un errore di Eusebio: il "segno" non si é verificato "quando il sole é a metà cammino ed inizia appena a declinare" ma quando é ancora chiaro, quando il sole é appena tramontato. Questo perché alcuni dei corpi celesti interessati dall'allineamento sono visibili anche "quasi" in piena luce (Venere) o già nel primissimo crepuscolo.

Sul secondo punto invece, tutto sommato non c'é poi nulla di particolarmente contraddittorio. L'allineamento di pianeti non é un fenomeno improvviso come le eclissi: nelle settimane precedenti vedi i vari pianeti lentamente avvicinarsi ed hai .. quasi l'annucio che sta per verificarsi un fenomeno importante! Tutto il tempo quindi per "digerire" la cosa e per poi "sognare" la notte prima della battaglia la chiave di lettura del segno celeste!

Leggendo il libro ho anche scoperto che ci sarebbe stato un "segno" già alcuni anni prima ..

http://it.wikipedia.org/wiki/In_hoc_signo_vinces
Vi è anche una interpretazione pagana degli eventi. Costantino avrebbe avuto un sogno o una visione mentre visitava il tempio di Apollo-Grannus a Grand, una località sulla via da Treviri a Lione. Costantino avrebbe visto tre "X" o tre corone d'alloro, promessa di un trentennio di vittorie: Vidisti enim, credo, Constantine, Apollinem tuum comitante Victoria coronas tibi laureas afferentem quae tricenum singulae ferunt omen annorum[3]. Si osservi che Apollo era proprio il dio, a cui Ottaviano aveva attribuito il merito della vittoria di Azio.

Il panegirico sarebbe stato letto a Treviri nel 310 e descriverebbe una visione, che, però, sarebbe da collocarsi verso il 309 o prima, in modo che l'emissione di monete costantiniane dedicate al sole invitto, iniziata appunto in quell'anno, possa esserne interpretata come una conferma. La precisione temporale della previsione (il regno di Costantino, mai sconfitto in battaglia, durò esattamente poco più di trent'anni) induce a sospettare che si tratti di una profezia ex-post; da collocarsi quindi in contemporaneità alla Vita di Costantino.


Molto interessante questo spunto .. provo a vedere se ci esce qualcosa! ;)
Al volo mi verrebbe da pensare all'eclisse anulare del 27 Luglio del 306, che disegna in cielo proprio una specie di "corona" e che era visibile proprio a quelle latitudini!

Anulare24Dic74CostaRica



Edited by Janus (Ale) - 19/7/2011, 12:03
 
Web  Top
view post Posted on 19/7/2011, 16:20
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Rieccomi, ancora qualche considerazione su quanto detto più sopra!
Riguardo al "segno" apparso a Costantino a Grand, tra Francia e Germania, alla fine confermerei quanto detto in precedenza: il "candidato" più plausibile é l'eclissi anulare avvenuta a Nord-Ovest dell'Italia il 27 Luglio del 306.

Essa infatti era visibile nella sua completezza solo in una breve striscia di Europa, corrispondente proprio alla zona percorsa da Costantino ..

ecku



Questo era quello che si vedeva in cielo, un leone che tiene tra le sue zampe una "corona" di sole (il termine "corona" in geometria indica tuttora un anello http://it.wikipedia.org/wiki/Corona_circolare ) occultata dalla Luna. Tutto intorno .. Venere, Giove e Mercurio!

leobr



Da notare oltretutto, luglio era proprio il mese del segno zodiacale del Leone, e questo dava ulteriore importanza all'evento!

L'immagine, pare davvero essere un inno alla regalità (ed anche al simbolismo solare, indicato sia dal Leone che dall'alloro). Quasi una specie di "incoronazione"! Ecco la traduzione figurata di ciò che si poteva interpretare ..

leo2xa



Da notare oltretutto xche questa iconografia non é poi tanto inusuale, come si può vedere anche in questo trattato ermetico seicentesco, l'Atalanta Fugiens.
http://letteraturagrafica.over-blog.com/ar...e-28698514.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermetismo_%28filosofia%29

atalantalionwl0

 
Web  Top
view post Posted on 20/7/2011, 08:56
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ho fatto qualche piccola verifica aggiuntiva "segno" apparso a Costantino a Grand: confermo che l'eclisse il 27 Luglio del 306 era pienamente visibile nel lionese (destinazione del viaggio di Costantino) mentre era "parziale" alla partenza (ad un osservatore di Treviri)
Se Grand corrisponde a questo paese ..
http://en.wikipedia.org/wiki/Grand,_Vosges
.. lì l'eclisse sarebbe stata solo parziale: una "falce di sole"!


Da notare anche che la valenza solare é evidenziata anche dal fatto che il fenomeno sia stato osservato in un Tempio di Apollo, dio del Sole, e che la destinazione del viaggio (là dove l'eclisse era davvero totale) era Lione, ovvero Lugdunum (ossia "fortezza del dio Lúg")
http://it.wikipedia.org/wiki/Lione
Una città quindi che prendeva il nome da una divinità che era chiamata Lugh "figlio del Sole" o "il luminoso"
http://it.wikipedia.org/wiki/L%C3%BAg

Da notare anche il periodo storico: il 25 luglio 306 (due giorni prima! ) moriva Costanzo Cloro (il padre di Costantino), in Inghilterra.
http://it.wikipedia.org/wiki/Costantino_I

Cosa ci faceva Costantino in viaggio verso Lione? Forse voleva raggiungerlo?? E' anche possibile che, come sostengono alcuni, questa fosse solo una "leggenda" e che lui non avesse assistito in prima persona a questo "segno".
Il fatto però che vada a cadere appena due giorni dopo la morte del padre e la conseguente autoproclamazione ad imperatore augusto mi sembra enormemente significativo! :perv: :lol:

Edited by Janus (Ale) - 20/7/2011, 10:21
 
Web  Top
view post Posted on 20/7/2011, 09:39
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Da notare anche ciò che si dice qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Constantine_t...eat#cite_ref-70

Costantino invia a Galerio un avviso ufficiale annunciando la morte di Costanzo e la sua acclamazione ad imperatore. Insieme con l'avviso, ha incluso un ritratto di se stesso nelle vesti di un Augusto. Il ritratto era avvolto nell'alloro

Sembrerebbe chiaro che in quei giorni costantino non poteva essere in Gallia: era in Gran Bretagna da tempo e lì sarebbe rimasto anche nei mesi successivi.. fino cioé all'inverno del 306, quando si recò effettivamente a Treviri (la sua capitale) Ciò non toglie però che questo sembra proprio un "segno" costruito ad arte per avvalorare ulteriormente la sua proclamazione, ideato probabilmente al suo rientro in Europa: a Treviri o direttamente in Gallia, dove in quell'inverno Costantino dovette affrontare un'invasione dei Franchi! :)

Edited by Janus (Ale) - 20/7/2011, 15:27
 
Web  Top
view post Posted on 20/7/2011, 15:33
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ancora qualche precisazione sull'apparizione di Grand qui si precisa che Costantino PROVENIVA da Lione e stava andando a Treviri:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Sanctuaire_ga...and#cite_note-4

.. e si riporta anche il testo originale del Panegirico:

Panegirico di Costantino VII, 21, 3-4. "Il giorno dopo essere stato informato di questa insurrezione, avevi raddoppiato i tuoi passi, apprendendo però che questi moti si erano calmati e che la pace era tornata, così come l'avevi lasciata alla tua partenza. La Fortuna stessa regolava le cose in modo che il successo dei tuoi affari ti consigliò di portare agli dei immortali le offerte che avevi promesso loro e che la novità ti portò nel bivio da dove avevi deciso di cambiare direzione per recarti al tempio più bello del mondo, e anche presso il dio che vive lì, come avete visto. Poiché tu hai visto, credo, Costantino, il tuo protettore Apollo, insieme alla Vittoria, offrire le corone d'alloro, ognuna dei quali porta il presagio di 30 anni "(Testo: Galletier, E., Panegirici latini, II, VII, 21, l-4, Paris, Les Belles Lettres, 1952, p. 72 )

In effetti non si dice che il "segno" é avvenuto proprio a Grand, ma che lì Costantino per render grazia ad Apollo per i favori (e la visione?) ricevuti ..
Quanto alla data indicata .. é solo una supposizione: l'unica certezza é una datazione "ante quem" che ci colloca questi eventi prima del 310!
 
Web  Top
view post Posted on 22/7/2011, 11:11
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ciao a tutti! Riprendo la recensione del libro dell'autore che ha ispirato questo topic: "In Hoc Vinces", ed. Mediterranee ..

Devo dire che, pur affrondando l'argomento in maniera divulgativa e quindi gioco-forza sintetica ci sono davvero parecchi spunti interessanti: magari lasciati a livello di "fascinazione", di proposta "lanciata" ai posteri. Questo é comunque é più che apprezzabile, sopratutto in un periodo di "templarate" sparate dagli autori con il piglio di chi ha in mano la verità inconfutabile. :rolleyes:
Qui invece, le idee vengono "gettate", sta agli altri verificarle e "raccoglierle" o scartarle in base all'attendibilità! ;)

Provo quindi ad analizzare due ipotesi fatte da pag.103 nei paragrafi 5 e 6, anticipo cià che una mi ispira non poco mentre sull'altra ho qualche dubbio!

Da pagina 103 si riporta la storia della costellazione del Cigno, la principale protagonista (con la sua croce) della visione celeste qui analizzata.
Qui lo spunto é appena accennato, e timidamente lasciato lì "sospeso" con l'autore stesso fortemente dubbioso: si fa notare che nei secoli l'iconografia della costellazione é passata dal Cigno (epifania di Giove nell'atto di generare Elena di Troia ed i Dioscuri) per arrivare alla Croce di Cristo .. con annessa addirittura la sua "scopritrice" in Terrasanta, Sant'Elena la madre di Costantino ..
http://commons.wikimedia.org/wiki/Category...tum_Christianum
http://en.wikipedia.org/wiki/Julius_Schiller

[IMG006]http://www.biblicalastronomy.com/09Dec_files/image006.jpg[/IMG]



Quel che si dice nel testo é che in qualche "fiction americana" questo singolare accostamento tra le "due Elene" avrebbe sicuramente generato qualche teoria da best seller..

L'ipotesi però che ci sia stata un'effettiva volontà di sovrapporre al Cigno della Elena pagana la Croce dell'Elena cristiana non credo sia del tutto da scartare, almeno senza un'adeguata verifica! ;)
Direi che un legame tra le due Elene non potrebbe che risultare "quasi" posteriore al regno di Costantino (visto che la Vera Croce venne trovata da Sant'Elena piuttosto in là negli anni), non credo però ci si debba limitare al simbolismo delle due Elene ..

Sicuramente può aver influito una sorta di "contrasto moralizzante" tra la bellissima e lussuriosa amante di Paride e la devota madre dell'imperatore Costantino ma .. c'é solo questo? Sicuramente le due Elene hanno in comune il fatto di essere vissute nell'attuale Turchia Nord-Occidentale ma .. non credo ci si debba focalizzare solo su di loro!

A mio avviso l'eventuale accostamento/sovrapposizione tra le due Elene potrebbe appartenere ad un programma di propaganda molto più ampio, costruito, probabilmente già da Costantino stesso, con l'intento di per rafforzare ulteriormente la sua autorità .. raffigurandosi come un "nuovo Enea", anzi .. come un suo discendente! Non sarebbe certo una novità, seguirebbe la scia di una lunga tradizione romana (culminata con l'Eneide di Virgilio) volta a collegare gli eroi di Troia con la storia di Roma e la gens Julia in particolare..

Voi mi direte: ammesso (e non concesso, visto che é un'invenzione degli autori latini) che Augusto fosse un discendente di Enea attraverso il figlio Ascanio "Iulio" (capistipite degli Iulii appunto) .. cosa c'entra Costantino, mica apparteneva alla gens Iulia!
Anzi! Era figlio di un Illiro (uno "slavo" dei Balcani, si direbbe oggi!) e di una Bitina!

Ed infatti .. la relazione non passerebbe da Roma ma .. dalla Bitinia da dove proveniva sua madre Elena! Sì .. perché la leggenda di Ascanio come capostipite dei re del Lazio é piuttosto tarda e di ambito romano (pare con Catone a leggere qui .. "L'altro Enea: la testimonianza di Dionigi di Alicarnasso". Di G. Vanotti http://books.google.it/books?id=nAn7PEHxYx...epage&q&f=false )
http://it.wikipedia.org/wiki/Ascanio

Ascanio (come figlio di Enea) non esiste nell'Iliade: ci sono due omonimi provenienti dalla Frigia (regione confinante con la Bitinia)
http://it.wikipedia.org/wiki/Ascanio_%28Iliade%29

Ascanio portava il nome della regione frigia da lui governata, l'Ascania per l'appunto, che a sua volta prendeva il nome dall'omonimo lago ivi collocato, situato nella parte nord occidentale dell'Asia Minore (l'antica Bitinia).

Quindi .. col rimescolameto dei confini avvenuti in età imperiale, questo lago Ascanio sarebbe finito col risultare proprio nella terra di origine di Elena e Costantino!
http://en.wikipedia.org/wiki/Bithynia

REmpire-29_Bithynia



Ma .. qual'é il nome attuale del Lago Ascanio? Non é ancora sicuro, pare sia questo (vicinissimo a Helenopolis) ..
http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_Ascanio

asca1



http://maps.google.com/maps?ll=40.433611,2...33611,29.518611

Non basta però l'omonimia tra Ascanio e la regione di Ascania ...

http://books.google.it/books?id=nAn7PEHxYx...ascanio&f=false

Sempre nel libro "L'altro Enea: la testimonianza di Dionigi di Alicarnasso" si dice che in origine Ascanio (il figlio di Enea) non va con il padre in Italia ma si trasferisce in un'altra parte dell'odierna Turchia dove fonda la città di Dascilite (Daskyleion)

E .. dove si trovava Dascilite?Secondo lo stesso libro ce n'erano quattro, di cui una proprio in Bitinia! Le fonti moderne ritengono più probabile che Ascanio abbia fondato la Dascilite in Frigia, vicino alla città di Cizico: siamo comunque nel Mar di Marmara, ad un passo dal confine con la Bitinia (il fiume Rindaco) come si vede qui:
www.jstor.org/pss/624132

misiaf



Hellespont_Shepherd_1923



In questo caso, Dascilite si troverebbe in Misia, al confine con la Bitinia: il Lago di Dascilite sarebbe quindi l'odierno lago Manyas!
http://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Ku%C5%9F


_map_cyzicus



Riassumendo .. in origine la tradizione greca ci raccontava di un Ascanio fondatore di una città in Bitinia (o ai suoi confini). Approfittando della versione latina, che lo vuole nel Lazio insieme ad Enea .. non é affatto escluso che con Costantino ci sia stata una "fusione"/confusione di questi due miti (non pervenutaci) che ipotizzava per Ascanio una tappa in Bitinia e poi la partenza per il Lazio.
Quale l'obiettivo? Dire che Ascanio proveniva (come Costantino) dalla Bitinia e che quindi Costantino proveniva dalla terra che aveva dato i natali all'impero romano!

Di conseguenza, ritornando all'oggetto della discussione, ovvero il simbolismo delle "due Elene", io penso che ci possa essere piuttosto un simbolismo delle due "troiane" e quindi della "madrepatria troiana" e della Roma attuale, che da essa discende!
Senza contare che costantino proprio in quegli anni sposta la capitale dell'Impero riunificato a Bisanzio, Costantinopoli appunto! La zona é sempre quella .. ad un passo dalla Bitinia .. questo poteva in effetti leggersi come "un ritorno a casa" per l'impero romano: un ritorno alle origini! :)

Le osservazioni sull'altro paragrafo le faccio nel pomeriggio: ora ho fame! :P :D

Edited by Janus (Ale) - 22/7/2011, 15:15
 
Web  Top
view post Posted on 22/7/2011, 16:32
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


CITAZIONE
Provo quindi ad analizzare due ipotesi fatte da pag.103 nei paragrafi 5 e 6, anticipo cià che una mi ispira non poco mentre sull'altra ho qualche dubbio!

A pancia piena, veniamo al paragrafo 6 ...

Qui ci sono altri spunti interessanti, mischiati a cose me mi lasciano più perplesso ..

Molto interessante, anche alla luce di quanto ho scritto più sopra, é il paragone tra il culto del Sol Invictus (che inizialmente anche Costantino aveva appoggiato, vedere http://it.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus#cite_ref-7 ) con il culto del Sol Indiges in età arcaica, e che venne usato come attibuto di Enea una volta asceso al cielo e deificato!
CODICE
http://scenaitalica.forum  free.  org/index.php?&s=fd4a881dd861c251b696dbb87afdf997&showtopic=597


Enea stesso divinificato fu venerato quale Sol Indiges nel luogo della sua assunzione al cielo presso il fiume Numico nella costa laziale limitrofa a Lavinium, con ciò significando la radice solare della sua progenie destinata a fondare Roma.

Il culto del Sol Invictus, venne poi definitivamente cristianizzato proprio da Costantino, con la sovrapposizione calendariale del Natale cristiano a questa antica festività, il 25 dicembre (e nelle pagine precedenti avevamo visto un "segno celeste" anche per quell'occasione)

Di sicuro il culto del Sol Invictus aveva radici (ce lo dice anche la data del 25 dicembre) legate al simbolismo del solstizio invernale: il sole "muore" diventando sempre più basso nel cielo (e con giornate sempre più brevi) per tutto l'autunno. Poi però ... invece di "soccombere" si "risolleva" dai giorni immediatamente successivi il solstizio. E' il sole "invitto": anche quest'anno ce l'ha fatta .. non é morto ma si rialza in cielo prefigurando una nuova primavera!

Se il simbolismo del Sol Invictus é appurato, non saprei dire nulla riguardo a quello del "Sol Indiges", anche se le possibili etimologie ("Sole nativo" o "Sole invocato") non sembrano molto dissimili: il sole che "rinasce" dopo l'inverno, il sole "invocato" quando predomina il buio invernale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus

I dubbi invece riguadano l'ipotesi (o meglio .. la semplice "domanda" buttata lì, nulla di più) secondo cui ci poteva essere un qualche legame tra il valore attribuito da Costantino (e dai suoi astrologi) alla costellazione del Cigno con tracce molto più remote ( 3000 aC) di allineamenti archeoastronomici nell'Irlanda celtica.
Si fa in particolare riferimento al sito di Fourknocks a Newgrange: la singolarità messa in evidenza nel libro é che il portale della foto qui di sotto risultava illuminato proprio dalla luce del solstizio invernale (alba?) e (di notte) risultava allineato con la stella più luminosa del Cigno (e tra le più luminose del Cielo: Deneb)
Premetto che non é molto chiaro il "quando" di questi allineamenti: alba, tramonto? Dire "notte" vuol dire poco .. sono molte le stelle che ci passerebbero davanti .. sicuramente comunque il sito inglese approfondirà di più: é il mio inglese che non mi permette di verificarlo! :rolleyes: :P

Quello che mi lasciava perplesso era anche solo la possibilità che Costantino potesse essere a conoscenza di rituali celtici così lontani nel tempo e .. nel cielo che, a causa dei movimenti precessionali, aveva un'inclinazione enormementente diversa. Va però detto che siamo anche ad una latitudine diversissima e quindi .. bisogna verificare che "per culo" i cieli non fossero simili! ^_^

west-recess



Cominciamo ad analizzare il cielo irlandese del 3000 aC: basta guardarlo in un simulatore (ed aver letto "Il mulino di Amleto" di Giorgio de Santillana) per capire il perché del legame tra Cigno e sole solstiziale!

La via lattea era nell'antichità vista come "il sentiero delle anime defunte" che volavano in cielo in attesa di reincarnarsi o ascendere in cielo. Esse erano viste in molte culture come dei volatili, ed ecco perché lungo la via lattea troviamo Cigno, Aquila e le "gallinelle" e "colombe", ovvero le Pleiadi!
http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Lattea

In alcune lingue uraliche, turche, ugrofinniche e baltiche, la Via Lattea è chiamata Via degli uccelli

http://novilunio.interfree.it/lattea.html

In molte tradizioni la Via Lattea rappresenta il cammino delle anime nell'aldilà, luogo di passaggio che collega i mondi divino e terrestre: così si credeva, per esempio, fra tutte le tribù dell'America del Nord, che immaginavano alla sua estremità “il Paese dei morti”; e non diversamente i Polinesiani la considerano “la strada delle anime quando passano al mondo degli spiriti”. Nel mito polinesiano non è consentito ai trapassati di restarvi, salvo che non abbiano raggiunto uno stadio di perfezione purissima: sicché devono alla fine reincarnarsi. I Pawnee e i Cherokee, sostengono a loro volta: “Le anime dei morti sono accolte da una stella all'estremità settentrionale della Via Lattea, là dove questa si biforca, la quale indirizza i guerrieri lungo il sentiero fioco e difficile, e le donne e coloro che muoiono di vecchiaia sono accolte dalla Stella degli Spiriti e là dimorano”. Analogamente, nella tradizione greca la Via Lattea, proprio perché originariamente collegava cieli, terra e inferi, divenne il luogo simbolico dove dimoravano temporaneamente le anime degli uomini. Macrobio scriveva nel “Commento al sogno di Scipione”: La discesa grazie alla quale l'anima cala dal cielo alle bassure della vita avviene nell'ordine seguente. Il Circolo Galattico con la sua corsa lungo un'orbita obliqua gira attorno e abbraccia lo Zodiaco in modo da intersecare i due cosiddetti segni del tropico, cioè il Capricorno e il Cancro. I fisici li hanno chiamati “Porte del Sole” perché all'arrivo del solstizio nell'uno o nell'altro è impedito l'ulteriore cammino del Sole e si produce il ritorno alla via dell'eclittica i cui confini il Sole non lascia mai. Attraverso queste porte, si crede, le anime vanno dal Cielo alla Terra e dalla Terra al Cielo. Perciò una è chiamata “Porta degli uomini” e l'altra “Porta degli Dei”: quella degli uomini è il Cancro perché attraverso essa avviene la discesa alle regioni inferiori; quella degli dei è il Capricorno perché attraverso essa le anime ritornano alla sede della propria immortalità e alla dimora degli dei… Perciò anche Pitagora ritiene che il regno di Dite cominci in basso, dalla Via Lattea, perché le anime scese di là sembrano ormai allontanarsi dal regno celeste. Per questa ragione si sostiene che ai neonati è offerto quale primo alimento il latte perché il loro primo movimento, quando discendono nei corpi terreni, comincia dalla Via Lattea. Al termine della vita, le anime rientravano attraverso la Porta del Capricorno nella Via Lattea, dove dovevano attendere fino a quando maturava il tempo per una nuova reincarnazione che avveniva attraverso la Porta degli Uomini. In realtà Macrobio, come precedentemente Porfirio nell'Antro delle ninfe, si sbagliava astronomicamente, perché fin dal 60a.C., a causa della precessione degli equinozi, lo zodiaco intersecava la Via Lattea in corrispondenza del Sagittario e dei Gemelli, come avviene ancora oggi e come avverrà fino a quando, verso il 2100, questa funzione non toccherà allo Scorpione e al Toro. Soltanto le anime che si erano liberate potevano uscire dal ciclo delle reincarnazioni, approdando in quello che nel 5000 a.C. era considerato il centro carismatico del cielo, il Quadrato di Pegaso.

Nel testo sopra riportato si parla delle due porte solstiziali dell'antica Grecia: Cancro e Capricorno .. in quei periodi le anime riuscivano a "passare" attraverso le porte dopo mesi di attesa ...

Ma nel 3000 aC, tornando all'esempio irlandese .. era così? Era anche meglio! Nel senso che oltre alle "porte dei solstizi" l'intera via lattea era orientata sugli equinozi .. essa passa (ora come allora) attraverso Scorpione e Toro, e queste costellazioni erano a quei tempi costellazioni equinoziali (come l'ariete e la bilancia per i nostri oroscopi "fermi" all'astrologia romana!)
Questo cosa vuol dire? Che c'era un passaggio in più attraverso il quale le anime potevano passare! ;) Questa era l'età dell'oro in cui gli spiriti comunicavano liberamente con la terra e tutti vivevano in armonia!
http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?f=4&t=52483

Passando invece al lato che più mi interessa, ho trovato leggendo qua e là (libri, software e siti) che all'incirca nel 4500 ac, la via lattea coincideva con il coluro equinoziale (il meridiano passante per i due punti equinoziali e per i poli celesti), intersecando quindi l'eclittica e l'orizzonte celeste nei due punti vernali.

Le leggende antiche parlano di quell'epoca come l'età dell'oro, in cui il mondo dei vivi comunicava con quello dei morti e con quello degli dei (dell'Olimpo). Infatti la via lattea era anche denominata cammino dei morti, in quanto per l'appunto sparisce all'orizzonte andando verso il cielo meridionale.


Ho scritto questo messaggio "in divenire", cioé .. la prima parte l'ho scritta senza aver ancora fatto tutti i controlli. Devo dire però che i dubbi che avevo erano tutto sommato infondati: Costantino non aveva bisogno di conoscere riti del 3000 aC per collegare il percorso del Sole (soprattutto nel solstizio d'inverno) con il Cigno.
Per quanto il cielo fosse "cambiato" in quei 3300 anni:

- la via lattea c'era sempre, non é rilevante sapere poi se il Cigno fosse Semi-Circumpolare (alto in cielo come oggi) oppure se tramontava come nel 3000 aC: il simbolismo della "via delle anime" non cambia!

- non si é più nell'età dell'oro, ma a maggior ragione questo conferma l'attenzione per il solstizio d'inverno: unica occasione che avevano le anime per salire al cielo!
Questo naturalmente é spiegabile con il "primo" Costantino, quello pagano. In tarda età, con la sovrapposizione del Natale alla festa del Sole Invitto .. tutti questi rimandi astrologici sono stati accuratamente ritematizzati! ;)

Edited by Janus (Ale) - 22/7/2011, 18:12
 
Web  Top
view post Posted on 25/7/2011, 16:38
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Alcune considerazioni al volo che mi son venutte in mente in questi giorni ..


Il mio ragionamento sul Cigno non era "archeoastronomico" e cioé basato su esempi concreti di orientamenti antichi ma direi .. etnoastronomico, cioé legato all'analisi comparata degli studi antropologici sulle antiche culture ..

A ben vedere poi, c'é comunque una differenza semantica non indifferente tra il Cigno e la Croce: simboleggiano due cose diverse ..

Mi spiego: il cigno rappresenta un volatile, quindi un'anima in volo o una "guida" (visto la sua dimensione in cielo) per le anime della via Lattea. Dunque .. rappresenta un dio "psicopompo", tipo Anubi o, per i cristiani .. San Michele! Ma nulla ci fa pensare che si sia mai usato il Cigno per rappresentare l'arcangelo, anzi!

Dunque l'anello debole del ragionamento é proprio il passaggio dal Cigno alla Croce, il simbolismo cambia .. perché? E soprattutto, con questo cambio di simbolismo vale sempre l'associazione tra il Cigno ed Sol Invictus del solstizio invernale? Se salta questo passaggio .. la teoria non regge del tutto visto che Costantino ha modellato il simbolismo celeste sul "cielo cristiano" e non su quello "tradizionale" precedente ..

Qui ragiono per ipotesi mie, diciamo .. a buon senso!

E' un dato di fatto, perché la cosa é riportata dal De Santillana, che la ritematizzazione "paleocristiana" prevedeva due simboli principali: il PESCE e la VERGINE
Questo é coerente con il simbolismo precessionale, visto che l'equinozio di primavera con la nascita di Cristo é andato a finire nei Pesci, mentre quello autunnale cadeva nella Vergine ... Cristo il Pesce e la Vergine, questo era considerato al pari di una nuova "età dell'oro" che ripeteva quella antica

Questo perché, ho controllato sul De Santillana a pag. 288 e seguenti, nell'età dell'oro avevamo la Via Lattea allineata col coluro equinoziale, ed ai due equinozi avevamo Sagittario e Gemelli.
Con l'Età dei Pesci abbiamo invece la Via Lattea allineata col coluro solstiziale, cioé con i due solstizi (i soliti Sagittario e Gemelli che a furia di precessioni son passati dagli equinozi ai solstizi). Ed agli equinozi appunto Pesci e Vergine: il Cristo-Pesce e la Madonna!

Viene quindi spontaneo associare (anche se la cosa non è documentata) la costellazione del Cigno con un altro simbolo dell’iconografia paleocristiana: la colomba, a rappresentare lo Spirito Santo ( o meglio, all’epoca rappresentava l’ingresso di Dio nell’uomo con il Battesimo, vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Colomba_dello_Spirito_Santo ) o più genericamente un richiamo alla religione cristiana ..

www.auguripasqua.com/colomba-pasquale.html

- un'altra scena frequente dell'arte cristiana primitiva è rappresentata da due colombe che ne adorano una più grande, posta in cima alla croce, per significare che i cristiani devono imitare il loro modello;

Quest’ultimo passo potrebbe quindi spiegare il passaggio dal volatile alla Croce, vista l’associazione esistente tra il simbolismo della Colomba e quello della croce stessa..

C’è anche da dire che proprio le costellazioni di Pesci e Vergine, ospitando i due equinozi, erano già legati al simbolismo della Croce, o meglio delle “tre croci” (peraltro legato al tema della Resurrezione) come si vede qui sul mio sito: http://lantero.altervista.org/Zodiaco/Segni/Aries/Aries.html .. il brano é tratto da Planetario di Alfredo Cattabiani, Mondadori

Di conseguenza, aggiungere un’altra Croce (sempre sulla Via Lattea, a metà tra queste due costellazioni) potrebbe non essere una scelta casuale ma un modo per enfatizzare questo nuovo simbolismo, ricreando una specie di Golgota in cielo!

Ci sono però indizi ancora più convincenti ..... credo di aver trovato l’ “anello mancante” tra il Cigno e la Croce: il passaggio avviene attraverso nientepopodimenoché Orfeo!

Premesso infatti il legame tra Apollo (Iperboreo in particolare) ed il cigno, uccello sopra cui era solito viaggiare, va notato che proprio Orfeo era un sacerdote di Apollo, martirizzato dalle menadi di un corteo dionisiaco.

www.margheritacampaniolo.it/la_costellazione_cigno.htm

Un altro mito greco, attribuito sempre ad Igino, è quello che vede l’uccello legato al musico degli Argonauti, Orfeo. Egli, ucciso dalla sacerdotessa di Bacco, fu trasformato in Cigno e posto accanto al suo strumento prediletto, la Lira, costellazione a questa confinante. Platone riprende il medesimo mito e, nella “Repubblica”, narra come fu l’anima stessa di Orfeo a scegliere di essere mutata in Cigno, rifiutando d’essere generata da donna in odio al genere femminile che ne aveva decretato la morte.

Dunque … è attestato il passaggio dal Cigno (iperboreo) di Apollo al Cigno-Orfeo. E la Croce? Eccola qui!

OrpheusGuthrie



Si tratta di un’incisione risalente al terzo secolo dC raffigurante un “Orfeo Crocifisso”!
www.uni-koeln.de/phil-fak/ifa/zpe/d...7pdf/097016.pdf

Non è importante che si tratti (come alcuni sostengono) di una rappresentazione fatta da pagani (per sincretismo o per scimmiottare i cristiani). Orfeo era una delle tante “metafore” di Cristo usate dai primi cristiani, come si vede negli affreschi delle catacombe romane.
www.the-goldenrule.name/Orpheus-CHR...nection-ART.htm

image003xit



Di conseguenza, il punto di passaggio tra il Cigno e la Croce è proprio Orfeo, che dalla rappresentazione pagana (Cigno che vola e Lira) passa a quella dell’Orfeo cristianizzato .. e crocefisso!
Da lì alla Croce di Costantino il gioco è fatto! ;)

Edited by Janus (Ale) - 26/7/2011, 09:05
 
Web  Top
view post Posted on 26/7/2011, 10:15
Avatar

Angelo

Group:
Administrator
Posts:
3,452
Location:
Novi Ligure (AL)

Status:


Ciao a tutti! Riprendo la discussione di ieri: approfondendo il discorso di Orfeo comincia a chiarirsi il perché delle sua collocazione al centro della via Lattea (oltre ovviamente al fatto che in quel punto già c'era il Cigno del suo dio Apollo)

http://novilunio.interfree.it/lattea.html

Anche fra i pastori del mediterraneo arcaico (la Via Lattea) si chiamava il Grande Fiume, mentre gli astri che lo circondavano figuravano le greggi di pecore e la stella Cappella il pastore seduto sulla sua riva a osservare le pecore che si abbeveravano.

Sul fatto che la Via Lattea sia stata vista come un fiume, ricordo anche la conferma del De Santillana nel "Mulino di Amleto), a noi però interessa il quadretto aulico con pastori e animali (poi spiegherò il perché), in ogni modo esso sembrerebbe confermato da questo libro ( www.archive.org/details/starloreofallage00olco )

The ancients painted on the great canvas of the night skies many pastoral scenes, thus depicting featiu^es of daily life in the far east. Among the stars, as we have seen, we find the fig-ure of a shepherd with his dogs watching his flocks, and near by twines a river, the Milky Way.

Il fatto che il cielo fosse visto come una grande scena pastorale é appastanza intuitivo, anche considerando l'origine di Costellazioni come quella di Bootes (appunto .. il "bovaro") che porta a spasso i "sette buoi" dell'Orsa Maggiore.

Qui però ci interessa una regione ben limitata del cielo: la Via Lattea.
Vediamo quindi quest'altro "quadretto" che ce la rappresenta ..
Gli antichi vedevano in essa un "Grande Fiume": tutt'intorno c'erano delle costellazioni raffiguranti pastori ed animali che andavano ad abbeverarsi.

Ritornando ad Orfeo ed al suo legame col Cristo, notate questo articolo:
http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/ne...ulesView=Libero

Ma la figura appare in contesti sicuramente cristiani quando decora ambienti catacombali. Orfeo citaredo appare effigiato tra due ovini, attorniato da mostri marini e uccelli. In alcuni affreschi, l'eroe è attorniato da altri animali, come in un affresco del cimitero dei Santi Marcellino e Pietro dove è accompagnato da un'aquila in volo.

Ora vi descrivo cosa si vede, sulla via Lattea intorno alla costellazione di Orfeo-Cigno:
una Lira, un fiume (Via Lattea), un Delfino, un'Aquila e più in là lungo la stessa Via Lattea, altri volatili (Pleiadi) e pastori (Auriga con capretta "Capella")

Non notate delle somiglianze? Gli affreschi paleocristiani sembrano in qualche modo "evocare" la disposizione delle costellazioni della Via Lattea ..
Non che la cosa abbia un'attendibilità assoluta ma .. é comunque significativa! ;)

Sempre dall'articolo di prima, eccovi anche l'interpretazione patristica:
http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/ne...ulesView=Libero

Appare interessante a questo punto seguire le voci dei Padri della Chiesa, che sentirono il desiderio di decodificare la figura di Orfeo, attribuendo all'immagine un significato cristologico, a cominciare da Clemente Alessandrino che tiene a precisare come il Logos sia il vero Orfeo, capace di addomesticare le bestie malvagie e feroci come il leone, il porco e il lupo. Ma potremmo continuare con Cirillo d'Alessandria, con lo Pseudo Giustino, sino a Eusebio di Cesarea: «Se Orfeo, con il suono della lira, ammansì le fiere... il Verbo di Dio fece di più: ammansì i costumi dei barbari e dei pagani».
Orfeo e Cristo si affrontano, si sovrappongono e si sciolgono attraverso l'esegesi dei Padri.


 
Web  Top
145 replies since 24/12/2007, 11:11   5020 views
  Share