Le "Marcolfe" (teste apotropaiche scolpite sui muri) e i lupi mannari, Legami col simbolismo del Lupo Mannaro

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Janus (Ale)
view post Posted on 9/2/2012, 10:50 by: Janus (Ale)
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Angelo

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CITAZIONE
Effettivamente non avevo proprio pensato alla possibilità che l'uomo al centro della lunetta fosse rappresentato con indosso una maschera o una pelle di animale...è comunque molto suggestivo, avete termini di paragone? Anche se non perfettamente corrispondenti al caso di San Cassiano, magari...

Purtroppo non mi vengono in mente esempi simili (ma questo mi intriga ancora di più! :perv: )
Più che i video dell'interno, se ti va, potresti controllare in qualche biblioteca della zona se davvero la lunetta é stata scolpita in epoca longobarda? In effetti POTREMMO essere al cospetto di una rarissima rappresentazione di questi:

http://kenoms3.altervista.org/altorenotosc...ngobardismi.htm
Restando nell'Alto Reno Pistoiese ricordiamo, invece, la protome a testa di lupo dell'architrave della Chiesa di Spedaletto da alcuni ritenuta una testa di guerriero: si tratta ,in effetti, di una interessante curiosità dato che tra i guerrieri longobardi Paolo Diacono ricorda alcuni "cinocefali".

Andando ad approfondire il ruolo di questi "cinocefali longobardi" i legami con i Ulfheðinn odinici ma anche col simbolismo del cane/lupo "custode del confine" tra morti e vivi si fa sinceramente impressionante! :ph34r:

www.winniler.net/stirpe_di_cinocefali.html

Il Culto del cane presso i Longobardi


Il cane si inserisce quale tramite tra il mondo dei vivi e dei morti nel suo aspetto più luminoso come in quello più spettrale: basti rammentare Garmr, il guardiano di Hel. Ed il cane è colui che predice gli eventi ed annuncia le disgrazie in tutto il mondo germanico, normale dunque ritrovarlo tra gli animali che seguono l’eroe nel tumulo.

L’eroe Helgi, uccisore di Hundingr (=Stirpe di cane), una volta morto per mano di Dagr, venne ad abitare nel suo tumulo incarnandosi nel suo cadavere sotto forma di draugr. Lì nel tumulo visse con la moglie Sigrun sino alla morte di questa ed alla loro nuova reincarnazione.

(....)

In seno al popolo longobardo diversi nomi di nobili famiglie rimandavano al culto Odinista/Asatru: dai nomi di due famiglie regnanti, i GAUSI, ai GUNGINGI.

Paolo Diacono, un cristiano, riporta la notizia di come Lamissione fosse stato generato da una “meretrice”, figura associata - con intento deprecatorio presso i cristiani - alla cagna o alla lupa. Ciò ha fatto pensare ad un culto Vanico di base presso i Winniler/Longobardi, un culto della fecondità vissuto al femminile. Come sottolinea il Gasparri analizzando le tesi dello Hauck: “il ritrovamento in acqua di questi è infatti un tratto tipico dell’ibrida discendenza - la “bâtardise royale” - dei sovrani fondatori di dinastie , figli di un dio e di una donna. Quanto all’esistenza di un originario culto del cane presso i Longobardi, si tratta di un suggerimento da accettare senz’altro; anche se esso appare molto più riconducibile - ma forse si tratta di sue fasi successive - alla figura di una divinità maschile e guerriera piuttosto che alla dea Frea. Lo stesso Lamissione, come si è detto, più che come figlio della dea-cagna può essere inteso come discendente di Wotan” [in S.Gasparri, op.cit., pag.26-27].

Non dimentichiamo che l’etimologia più ricorrente - così come riportata da più di un’interpretazione - del nome “Winniler”, antico nome dei Longobardi, starebbe a significare “cani furiosi” o “cani vittoriosi” o - secondo alcuni - “cani urlanti”.

Il cane è senz’altro inscrivibile tra gli animali odinici: i cani di re Gerriödr non si scagliano contro Grimnir, poiché sanno che sotto le sue spoglie si cela Odin. Se il cane è un animale odinico la cagna, invece, accostata alla lussuria dai cristiani ed alla fecondità dai pagani è un animale associabile a Freyja.


Conclusioni



Queste reminiscenze sono senz’altro rimaste vive nella onomastica e nella toponomastica dei discendenti di queste figure mitiche.

Otto Höfler, nel suo saggio su Cangrande di Verona [4], fa il punto sulle origini dell’onomastica longobarda in questi termini: ”Se la schiatta scaligera, con i suoi uomini CANI e ALBOINI, dovesse davvero trarre il proprio nome da questa ‘scala’ di Alboino, il fatto sarebbe una sorprendente conferma della tesi secondo la quale questo luogo di sepoltura era consacrato in quanto ‘Handgemal’ era anche simbolo e contrassegno di costumi germanici. Non solo l’albero genealogico dei Signori DELLA SCALA ricondurrebbe allora al sangue longobardo, ma anche il loro orgoglio di stirpe a santuari longobardi, e il loro sistema di vita si collegherebbe a ordinamenti altogermanici”. Di fatto, la partigianeria degli Scaligeri per l’ideale imperiale germanico favorisce l’accoglimento di questa tesi del germanista. Possiamo dunque concludere con le seguenti considerazioni:

1] il Cinocefalo longobardo non è altro che la trasposizione letteraria cristianizzata del mitico Ulfheðinn scandinavo. Un guerriero la cui superiorità non proveniva dall’uso di droghe, ma piuttosto dalla costante comunicazione col mondo dei defunti.

2] E’ verosimile che in nuce al popolo longobardo vi fossero delle alterklassen con diversi animali totemici tra i quali il cane (il lupo) e che la particolare diffusione di quest’ultimo derivasse da un originario culto canino inserito nella fede Vanica [Vanatru] delle origini.

3] Tracce di un culto dei morti associate al culto del cane (animale odinico) sono riscontrabili sin oltre il Medioevo nella onomastica scaligera.


CITAZIONE
Mi spiegate che la cultura popolare era intrisa di conoscenze e riferimenti mitologici ed astrologici...sarebbe bello approfondire l'argomento, potete suggerirmi qualcosa da leggere a riguardo?

Per iniziare, senza immattonirti troppo ti suggerirei l'opera omnia di Alfredo Cattabiani: http://it.wikipedia.org/wiki/Alfredo_Cattabiani

CITAZIONE
L'idea che possa esserci un legame fra Odino, Ermes e Mosè è affascinante, almeno per me che sono totalmente autodidatta in tema di simbolismo/iconografia. Non conoscevo ovviamente l'importanza di Mosè sul piano iconografico, grazie per la spiegazione.

In questo senso, l'eventuale ed ipotetica similitudine tra Mosè e gli uomini lupo credo andrebbe interpretata più che altro come una "sovrapposizione" culturale. Mosè visto come un gran sacerdote potreva benissimo essere assimilato in ambito longobardo alla figura del sacerdote-sciamano (che spesso era solito vestirsi con la pelle di un lupo)
http://books.google.it/books?id=daHxm9rMGD...%20lupo&f=false
 
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