INTRODUZIONE ALL’ARCHEOASTRONOMIA

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Janus (Ale)
view post Posted on 7/12/2011, 09:41 by: Janus (Ale)
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Angelo

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CALENDARI ED OROSCOPI



Come strumento atto alla regolazione del calendario, un edificio correttamente orientato era in grado di rendere immediatamente percepibile l’inizio dell’ anno ed i suoi punti più significativi.
Questo è particolarmente evidente nel calendario solare. Esso ha una durata equivalente a quella dell’anno tropico, 365 giorni: questo vale ad esempio per il calendario giuliano e quello gregoriano, tuttora in uso nel mondo occidentale. Nell’antichità il “capodanno” era in genere fissato in date prossime ad equinozi e solstizi: fino alla riforma del calendario gregoriano in Europa non c’era una data “ufficiale” ed ogni città sceglieva il proprio capodanno liberamente, generando non poca confusione nella datazione degli atti: per fare un esempio Pisa e Firenze iniziavano l’anno il 25 marzo, Puglia, Calabria e Sardegna il 1° settembre, la Spagna, invece, il giorno di Natale. La situazione iniziò ad uniformarsi solo verso la metà del XVIII secolo (Biémont, 2002, cap. 6).
Altri tipi di calendario sono quello lunare, di 354 giorni divisi in mesi di 29 e 30 giorni, come quello islamico attualmente in uso: sua caratteristica è di non avere i mesi “fissi” in un preciso periodo dell’anno, essi (rispetto al nostro sistema calendariale) finiscono per “scorrere”, scivolando progressivamente da un mese all’altro. Un esempio pratico è dato dal mese di digiuno del “ramadan” che nel 2011 cade in agosto, l’anno precedente era a cavallo con settembre mentre nel 2012 invece inizierà a luglio (Biémont, 2002, cap. 18).
Vi è poi il calendario lunisolare, come ad esempio quello ebraico, che è sincronizzato sia col ciclo del sole che con quello della luna. Nel caso di quello giudaico, si tratta di un anno “lunare” di 354 giorni che viene corretto con un mese aggiuntivo detto embolismico (intercalare) in determinati anni prefissati. In questo modo i giorni mancanti necessari per completare l’anno solare vengono accumulati fino a formare un mese aggiuntivo di 30 giorni. Dal calendario ebraico abbiamo tra l’altro ereditato l’usanza di divedere i mesi in intervalli di 7 giorni, le settimane: il riferimento è ancora una volta al ciclo della luna e corrisponde approssimativamente alla durata di ciascuna fase lunare (Biémont, 2002, cap. 12).
Esistono poi anche calendari regolati sul sorgere eliaco (cioè in contemporanea col sole) di una particolare stella fissa: il caso più famoso è senz’altro il calendario sotiaco egiziano, tarato sulla levata della stella Sirio (astro questo particolarmente importante perché coincideva con l’inizio le piene del Nilo, fondamentali per la vita del paese). In questo caso, l’orientamento degli edifici riguardava sempre il movimento del Sole ma non “puntava” a solstizi ed equinozi, ma bensì al giorno in cui il nostro astro nasceva in contemporanea a Sothis – Sirio. Un altro esempio, di natura pratica e popolare, era il calendario basato su levata e tramonto eliaco delle Pleiadi – documentato nei testi classici di Plinio (Naturalis Historia), Ovidio (Fasti) e Columella (De Agricoltura) – Questi fenomeni si verificavano, a quell’epoca, nel periodo primaverile ed in quello autunnale in coincidenza con “scadenze” molto importanti sia in agricoltura che nella navigazione (Biémont, 2002, cap. 11).
Particolarissimo era infine il calendario Maya che era ricavato dalla compenetrazione di due differenti cicli: uno tipicamente solare di 365 giorni (Haab) ed uno di 260 (Tzolkin), probabilmente basato sui giorni che intercorrevano (a quelle latitudini) tra due successivi passaggi del sole allo zenit. All’equatore infatti, il sole raggiunge alla sua massima altezza un punto esattamente in verticale sopra alle nostre teste. In quel momento, nessun oggetto produceva ombra ed esso sembrava “sedersi” sulla terra (Cossard, 2010, pp. 244 e segg. - Biémont, 2002, cap. 19).
Oltre che per le funzioni calendariali, e parallelamente ad esse, si osservava il cielo anche e soprattutto per dialogare con le divinità, conoscerne la volontà e prevenirne l’ira. Rientrano in questa categoria molte forme di divinazione: la più famosa è senza dubbio la disciplina degli oroscopi. Per come li conosciamo oggi, cioè come analisi del “tema natale” di un individuo e sua associazione ad un segno zodiacale “fittizio” (causa la precessione degli equinozi , chi nasce ad esempio all’equinozio primaverile non avrà davvero il Sole in Ariete com’era oltre duemila anni fa e come indica la tradizione astrologica, ma nei Pesci) la stesura degli oroscopi è databile all’epoca ellenistica ma la sua origine risale alle divinazioni dei Sumeri e poi dei Babilonesi. Inizialmente, la tecnica era abbastanza primitiva: si osservavano i segni ed i movimenti celesti e li si confrontava con ciò che accadeva sulla terra, se nel loro ripetersi si poteva ravvisare una relazione causa-effetto essi venivano catalogati come eventi “annunciatori”; la predizione assumeva quindi un valore generale e poteva essere adottata per future interpretazioni (Cossard, 2010, cap. VI). Per fare alcuni esempi, tratti dall’ “Anuma, Anu, Enlil”:

.. se Venere sta vicino al disco (solare) quando si alza, il paese si ribellerà
Oppure
.. se Venere, nel I mese (dell’anno) porta la barba (alone? n.d.r.):
il potere d’acquisto sarà debole, la gente procreerà figli maschi



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Si capisce quindi che gli oroscopi venivano usati per scopi ben più ampi di quelli attuali: la politica, l’economia, la salute pubblica ecc. Onde rendere più dettagliate queste previsioni, era stata creata addirittura una sorta di “geografia astrale” che associava le varie città del regno alle costellazioni ( ad esempio Uruk era messa in relazione con l’Ariete, Babilonia col Sagittario, Eridu con l’Acquario ecc.). Lo stesso metodo veniva ovviamente applicato anche ai popoli confinanti (Cossard, 2010, p. 182 – Campion, 2008, p. 235).
Da notare anche un altro tipo di divinazione astrologica, la cosiddetta Katarche (o elezione). Elaborata in età ellenistica, essa si proponeva di ricavare dagli astri le date migliori in cui intraprendere determinate azioni: quando iniziare un viaggio, quando celebrare un’incoronazione o muovere battaglia (Campion, 2008, p. 224).

La tradizionale astrologia genetliaca”, quella cioè che analizza il tema natale di un individuo, ha avuto nei secoli maggior fortuna rispetto alle altre tecniche. Oltre ad essere stata usata da schiavi ed imperatori, venne utilizzata anche per verifiche del tutto particolari, come il “Thema mundi”, ovvero l’ “oroscopo del mondo”, di età ellenistica (Campion, 2008, p. 202 - Panaino, Pellegrini, 1999, pp. 169 e segg.) e l’oroscopo di Cristo, il cui segno ascendente era collocato nel primo decano della Vergine, con ovvia valenza simbolica (Pompeo Faracovi, 1999, pp. 57 e segg.).


(nell'immagine - Thema mundi - Joseph Grünpeck, Tractatus de pestilentiali scorra sive mala de Franzos: originem remediaque eiusdem continens)
 
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