Rochemolles, piloni votivi

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antvwala
view post Posted on 1/5/2017, 06:27




Nei pressi di Rochemolles (Alta Val di Susa) vi sono due piloni votivi, uno a Pralavèn, databile alla seconda metà del XVI secolo, e un altro a Dinhì, forse della fine del XVII secolo. Entrambi hanno la forma di una piccola Cappella e sono affrescati.

Pilone di Pralavèn: sulla parete sinistra vi è questo affresco. Sulla parte superiore c'è San Bernardi di Chiaravalle che incatena il diavolo: ma chi è la figura alla sua sinistra? Nella parte sottostante vi sono anche due figure: di chi può trattarsi? Forse di San Giacomo e Santa Barbara?




A un paio di chilometri di distanza, c'è il pilone di Dinhì. Anche qui c'è un affresco con San Bernardo di Chiaravalle che incatena il diavolo, e nella parete di fronte un altro affresco con questo personaggio sotto il quale si leggono le lettere ...TIEN... che farebbero pensare a Saint Sebastien, ma l'iconografia non corrisponde a quello di questo santo. Di chi potrebbe trattarsi?



L'affresco absidale le probabilmente andò perduto e nella seconda metà del XIX secolo fu dipinto quest'angelo (San Gabriele?). Nella parte inferiore si leggono le lettere V. JOH.FCO, e sotto ancora STEN che probabilmente sono relative all'antico affresco andato perduto e sostituito dall'angelo. Di chi potrebbe trattarsi?



Grazie.

Antvwala
 
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view post Posted on 1/5/2017, 09:55

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Per quel che posso dire, l'iconografia di santa Barbara ritorna pienamente. In questo senso, le tre finestre sulla torre sono pienamente indicative.
Per quanto riguarda il santo pellegrino, tutto farebbe pensare a s. Giacomo. Per le rimanenti lettere "...tien", ho provato a cercare nomi come Damiano o Graziano, ma senza esito, ovvero con scarsi riferimenti al pellegrinaggio.
A proposito delle lettere sotto l'affresco dell'angelo, posso dire solo che mi sembra una grafia piuttosto recente, ma qui lascio eventualmente il campo a Janus ed ai suoi riferimenti in campo paleografico...
Non so se sono stato utile, ma non mi è venuto di meglio.
Ciao.
 
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antvwala
view post Posted on 1/5/2017, 10:02




Grazie
 
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antvwala
view post Posted on 1/5/2017, 12:39




Tornando al primo pilone, quello di Pralavèn, quello con San Bernardo e San Giacomo in veste da pellegrino nella parte superiore e con Santa Barbara e l'altro Santo non ancora identificato (un padre della Chiesa visto che ha dei libri in mano?), nella'abside c'è questa Deposizione con gli occhi di tutte le figure cancellati. Confrontando le immagini dei due affreschi (la prima postata e questa), appaiono stilisticamente attribuibili alla fine del XVI secolo (tenendo in conto che siamo nelle Alpi Cozie)? Si può presumere che siano coevi, o stilisticamnete appartengono a periodi diversi?



Una possibile ipotesi è che l'affresco absidale sia più antico, inizio del XVI secolo, e che sia stato sfegiato dagli ugonotti e che quale ammenda sia stato poi dipinto San Bernardo con il diavolo incatenato: ma se così fosse, perché non restaurarono gli occhi della Deposizione?

Grazie, Antvwala
 
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view post Posted on 1/5/2017, 13:43

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Per quel che posso dire, se l'affresco della Deposizione si fosse trovato in un qualche luogo dell'Italia peninsulare, la prima metà del XVI secolo mi parrebbe accettabile come periodo di esecuzione. So tuttavia che le Alpi sono esposte, più di altre zone, ad influssi di vario genere e provenienza che potrebbero anche smentire la mia genericissima datazione. Per cui, prego di considerare la cosa con beneficio d'inventario.
Ciao.
 
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antvwala
view post Posted on 1/5/2017, 16:08




Grazie FlaviusStilicho (apprezzo il tuo nick quale studioso del V secolo :) ).
Ti pare che i due affreschi possano essere coevi ed essere opera della medesima mano?
Cosa ne pensi dell'altro affresco (Cappella di Dinhì)? Ti sembra coerente con la seconda metà del XVII secolo?
 
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view post Posted on 1/5/2017, 17:10

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Per quanto riguarda i due affreschi di Pralavèn da confrontare (se ho capito bene), mi sembra difficile esprimere un'opinione, particolarmente perché sono molto rovinati. Non sono poi uno storico dell'arte e rischierei di dire cose senza fondamento. Ad ogni modo, non mi parrebbe strano se fossero coevi ed inoltre alcuni particolari come le pose delle mani mi pare -sottolineo "mi pare"- ritornino.
Quanto alle pitture di Dinhi, lì il tono "popolare" mi sembra accentuato e non mi sento di esprimermi.
In tale situazione, potrebbe trattarsi di dipinti seicenteschi come anche precedenti (successivi mi sembra improbabile). Direi che, in casi come questi, è possibile -quando lo è- far solo confronti con altre immagini simili presenti in zona.
Ciao.
 
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antvwala
view post Posted on 1/5/2017, 18:52




Grazie.
Purtroppo neanch'io sono uno storico dell'arte. Conosco benino solamente quella coloniale del Chiloé (Patagonia cilena), ma non quella europea. Che siano posteriori alla fine del '600 posso escluderlo con certezza: nel caso del piloni di Dinhì nel pronao c'è una data 1672. Tra S. Giacomo e S. Bernardo nel pilone di Pralavèn qualcuno ha scalpellato la data 1681, molto ben visibile, ma forse sotto c'èanche una data 1610, molto incerta nella lettura.
I due piloni meriterebbero essere restaurati e soprattutto protetti dal vandalismo, ma.... :(
Ndella Chiesa di San Pietro a Rochemolles c'è un bell'insieme di affreschi realizzati a cavallo tra XV e XVI secolo, attribuiti al Maestro di Ramats: ovviamente nessun confronto è possibile, non solo per la differenza di età, ma perché nella Chiesa ha lavorato un Maestro di notevole pregio e nei piloni dei Maestri "campestri".
Nella Chiesa di Rochemolles, trecentesca, c'è un soffitto ligeno che giustifica il viaggio alla borgata anche se fosse solo per vedere quello e null'altro.
Rochemolles (1700 m) fu evacuata nel 1961 a seguito di una valanga e solo ora sta ritornando lentamente in vita, almeno d'estate: questo evento infelice ha tuttavia avuto il pregio di evitarle tutte le oscenità che sono state compiute nei borgi di montagna a seguito del boom sciistico e turistico. E' un borgo che tra XIV e XVII secolo ebbe una certa importanza e che fece parte degli Escartons, che merita davvero essere visitato per l'assetto urbanistico antico e non deturpato da costruzioni moderne.



 
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view post Posted on 2/5/2017, 09:07

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Hai ragione. Si tratta di un edificio proprio interessante, che non conoscevo. Un soffitto di quel genere, poi, presuppone una committenza di un certo livello.
Ciao.
 
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antvwala
view post Posted on 2/5/2017, 15:56




Ciao
 
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view post Posted on 5/5/2017, 16:50
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Il santo rappresentato nel pilastro di Pralavèn è sicuramente San Giacomo di Zebedeo in veste di pellegrino (bordone e conchiglia e con il Vangelo (libro sottobraccio) per il suo, ma improbabile, viaggio di evangelizzazione in Spagna. Sulle altre figure non mi sento di fare ipotesi.
 
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view post Posted on 5/5/2017, 17:46
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Dimenticavo... anche il santo rappresentato nel pilone di Dinhì è sempre san Giacomo di Zebedeo e riporta la stessa iconografia: la conchiglia sul copricapo (meno leggibile dell'altra ...) il bastone e il libro dei vangeli. Saluti.
 
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antvwala
view post Posted on 5/5/2017, 23:31




Grazie :)
 
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12 replies since 1/5/2017, 06:27   117 views
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