| Confermo, è tutto piuttosto incasinato, e soprattuto cambia col tempo. Poi c'è un qualche momento in cui viene impostata la codificzione araldica tutt'oggi corrente, e si fissano ruoli e gerarchie... però credo che siamo ormai agli sgoccioli del medioevo o quasi fuori epoca... ad esempio, il titolo di nobile sino a tutto il treento per lo meno non è un titolo ma un attributo degli uomini eccellenti, legato alla disposizione d'animo e alle gesta "positive", nobili appunto; per indicare quella che poi sarà la nobiltà, gli storici parlano più correttamente di "aristocrazia", che è quella legata al casato. Vassallo, valvassore etc. non sono propriamente titoli, ma indicano un rapporto fiduciario che intercorre fra un superiore ed un inferiore (duca vassallo di, marchese vassallo di...); e che di norma, anche se pssa di padre in figlio, è soggetto alla riconferma da parte del superiore ed al giurmneto di fdeltà da parte dell'inferiore. I vari Signori (a parte le Signorie bassomedievali, è già un'evoluzione successiva)che hanno rocche e terreni nel contado sono a loro volta Signori (signoria di banno, signoria territoriale) in virtù dell'aver preso il ruolo di propria iniziativa/capacità; possono a loro volt essere insigniti della carica di conte, marchese etc. e della relativa responsbilità di governo del territorio per conto del sovrano. Poi ci sono in Italia i cittadini arrichiti e sliti nella scala sociale, che hanno studiato e partecipano alla gestione del Comune, che assumono gli stili e le prerogative dell'aristocria, ma non sono comunque titolati; ad essi ci si può riferire in età comunale come "nobili", ma inteso come qualità propria, non come titolo; il titolo se lo devono acquisire in altro modo, man mao che il Comune evolve ( o degenera) nella Signoria... Insoma, è un gran casino, sino a che un'araldica ufficiale non ha iniziato a fare un po' di ordine...
Edited by Domnacharola - 21/3/2006, 01:23
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