CITAZIONE
Bhè, l'abbigliamento del sacerdote mi pare sia descritto abbastanza minuziosamente n Esodo 28
www.libertymbc.net/bibles/italian/02_028.htmle vesti che si vedono nel mosaico milanese mi pare siano relativamente diffuse nella tarda antichità (anche se non ho trovato su internet esempi specifici da indicare).
Certamente, ero a conoscenza del passo dell'Esodo: osservavo però che in esempi coevi, come S. Maria Maggiore, l'abbigliamento sacerdotale era reso più semplicemente con quel tipo di tunica con le righe (dovrebbe avere un nome) ed il mantello blu fissato in petto dall'efhod, come si vede anche qui, nella scena del trasporto dell'arca
Occasionalmente, un abbigliamento simile compare anche in altri personaggi, come nell'episodio dello sposalizio di Mosè. Chiaramente questo non significa che anche il nostro misterioso personaggio condivida questo abbigliamento, se non alla lontana.
CITAZIONE
3) ascensione dell'anima al cielo (secondo le interpretazioni sul Cantico dei Cantici)
Credo ci sia qualche incomprensione, per cui cerco di spiegare meglio.
L'ipotesi che paventavo e che sottoponevo a te ed Ermelinda, era che la lunetta illustrasse non una scena biblica o apocrifa, ma quello che potremmo definire un "itinerario di perfezionamento dell'anima" secondo quanto affermato da Ambrogio nel De Isaac vel anima.
Sulla base di questo ragionamento, la parte inferiore della lunetta compendierebbe i "passaggi" di questo perfezionamento; la parte superiore, attraverso la visione del buon auriga e della quadriga, mostrerebbe l'anima che, accolto Cristo e da lui guidata, corre verso il premio. L'ascensione è solo spirituale, quindi non avrebbe nessuna necessità di essere rappresentata.
Come nella tradizione dell'esegesi patristica, le speculazioni prendono il là da versetti della scrittura, e buona parte di quelli che cita Ambrogio sono presi dal Cantico dei Cantici; ma questo NON fa della lunetta un'illustrazione di nessun particolare momento del Cantico dei Cantici, almeno nel contesto ipotizzato.
Naturalmente, potrebbe trattarsi di una sciocchezza da respingere. Se si ammette l'ipotesi però, dato che nel sermone di Ambrogio la metafora è quasi totalmente pastorale (come nel Cantico dei Cantici, del resto) mi sembra coerente che ci siano dei pastori. E delle pecore. Anzi, direi che sarebbe un problema se i pastori mancassero: molto più complicato invece spiegare il misterioso personaggio al centro, che a tutta evidenza, non sembra un pastore.
Siccome ad un certo punto, nel dare esempi di perfezione di anime, Ambrogio cita i leviti d'Israele che sedevano sul torrente a Babilonia senza contaminarsi con la città impura all'epoca dell'esilio, speravo potesse identificarsi come tale, ma era chiaramente una congettura piuttosto estrema.
Poi avevamo già rilevato che la questione, in questi termini, sarebbe un pò cervellotica, per esprimerci correttamente sarebbe ancor meglio dire troppo "intellettualistica": non mi risulta che le decorazioni tardo-antiche o alto-medievali arrivassero a dissertare di patristica (quantomeno non in modo così complesso). Dunque l'ipotesi può essere sballata in partenza, però che ci sia una certa rispondenza tra quello che si vede ed il testo riportato, mi sembra innegabile.
Ciao.